Yelfry combatte e si emoziona «Continuo a lottare per rialzarmi»

21 Maggio 2023

PESCARA. Combatte, affronta a testa alta il suo avversario e poi, alla fine del match, si emoziona, scoppia in lacrime e chiama il suo bimbo sul palco, lo fa sedere sulle sue gambe, lo bacia senza...

PESCARA. Combatte, affronta a testa alta il suo avversario e poi, alla fine del match, si emoziona, scoppia in lacrime e chiama il suo bimbo sul palco, lo fa sedere sulle sue gambe, lo bacia senza sosta. Yelfry Rosado Guzman, il 24enne che l'anno scorso, a piazza Salotto, è stato ferito a colpi di pistola da un cliente del ristorante in cui lavorava come cuoco, ha superato la sfida con se stesso. Ieri sera, al palazzetto Papa Paolo Giovanni II, ha affrontato Simone Dessi, di Tortona: erano entrambi in carrozzina e il match si è concluso in parità.
È stato un ritorno, quello di Yelfry, perché combatteva già prima dell'aggressione, era la sua passione e lo è anche adesso. Nell’ultimo mese si è allenato con determinazione e ieri sera alle 20 lui e Dessi sono stati i protagonisti del primo match in Italia di boxe autonoma in carrozzina, in apertura della 31esima edizione del Fight clubbing world championship, andato avanti fino a notte con una lunga serie di combattimenti.
Applausi scroscianti per Yelfry, guardato a vista da sua madre, Melani, che non lo ha abbandonato neppure un secondo: è rimasta tutto il tempo attaccata al ring, lo ha raggiunto e motivato tra un round e l'altro, senza fargli mai mancare la sua presenza rincuorante e incoraggiante. Dall'altra parte del ring la sorella del 24enne, Meliza, che ha filmato l'incontro e prima ancora la preparazione di Yelfry mentre arrivava sul quadrato sotto i riflettori del palazzetto, come una star, incoraggiato dal pubblico che era lì per lui. «Continuerò a lottare sul ring e per la mia salute» per la quale «ci vuole ancora tanto tempo»: è il messaggio che il 24enne ha lanciato in diretta tv, dopo l'incontro, tra gli applausi, mentre dagli spalti urlavano «bravo». In lacrime, emozionato, ha fatto salire il suo bimbo di 3 anni sul ring: «Per lui mi impegno tutti i giorni, è la gioia della mia vita, se non fosse qui non so dove sarei», ha detto ancora. Pensava che l’incontro «potesse andare meglio, che sarebbe stato più facile, ma sono contento di come è andata e ci rivedremo presto», ha concluso tra le lacrime. E poi ha continuato a baciare il figlio mentre al suo fianco arrivavano il sindaco Carlo Masci, l'assessore Adelchi Sulpizio, l’attore Fabio Fulco e Brunella Capisciotti dell'associazione Ananke che ha ricevuto un assegno di mille euro, donato da Fight clubbing, nell'ambito della campagna contro la violenza sulle donne "Se vuoi fare il duro fallo sul ring".
«È stato bravissimo», ha commentato la sorella di Yelfry, «siamo tutti emozionati, perché questa è la sua passione». Non era «solo emozionata ma anche un po' tesa», la madre Melani, «perché sono abituata a vederlo in piedi mentre combatte, bello e attivo. Vederlo combattere in carrozzina fa molto male. So che non tornerà a farlo in piedi ma siamo fiduciosi e prego che si rialzi, per ora i medici non dicono niente. E anche lui si è emozionato non solo perché è tornato sul ring, e ne è felice, ma anche perché ricorda come era prima. È contento di combattere, lo faceva da quando aveva 15 anni ma nel 2019 ha dovuto decidere se lavorare o partecipare ai match. E ha deciso per il lavoro. Si allenava sempre, certo, ma non combatteva perché studiava (si è diplomato) e lavorava. Se piange non è per il dolore, per i colpi del match, ma per l'emozione». Melani, 43 anni e una grande forza, sa bene che il figlio è un esempio per tutti, oltre ad essere «la mia vita». «Dà la forza ai ragazzi e insegna agli uomini violenti che si mena sul ring e non fuori dal ring e non contro le donne, che vanno rispettate».