Altro doping nel ciclismo: Ulissi positivo e sospeso
Un controllo all’ultimo Giro d’Italia evidenzia valori sballati di salbutamolo Il corridore: «Ho preso e dichiarato un farmaco, soffrivo di broncospasmi»
ROMA. Diego Ulissi ha ricevuto ieri notifica, da parte dell’Unione Ciclistica Internazionale, di un esito non conforme in relazione al controllo effettuato al termine dell’11ª frazione del Giro d’Italia, la Collecchio-Savona del 21 maggio 2014. I risultati dell’esame comunicati dall’Uci segnalano la presenza nelle urine dell’atleta di una quantità ingiustificata di salbutamolo (1900 ng/ml), decisamente superiore al limite consentito dai regolamenti vigenti, che fissano tale limite in 1000 ng/ml. Un altro caso Petacchi, dunque, in seno alla Lampre-Merida: anche il velocista spezzino, all’epoca nella Milram, nel luglio del 2007 fu messo “sotto accusa” per una positività al salbutamolo rilevata nel Giro dello stesso anno. Accusa da cui fu scagionato dalla commissione Disciplinare della Fci. «È utile ricostruire», si legge in una nota ufficiale della Lampre-Merida, «come Diego Ulissi, accompagnato dal dottor Carlo Guardascione (responsabile medico del team) avesse regolarmente dichiarato, in sede di controllo antidoping, l’assunzione in fase di pre-gara di Ventolin (2 spruzzi, pari a 100 ng di salbutamolo ciascuno) e di paracetamolo durante la corsa, quest’ultimo somministrato dal medico di gara per via della rovinosa caduta nella discesa del Passo delle Cento Croci nella quale era stato coinvolto assieme a numerosi altri atleti. L’assunzione consentita di Ventolin si era resa necessaria in quanto Ulissi soffriva di broncospasmi. Come consuetudine, anche tutte le precedenti assunzioni del farmaco erano state regolarmente dichiarate».
Ulissi, 24enne corridore di Cecina, vincitore al Giro 2014 delle tappe di Viggiano e Montecopiolo, andrà incontro a un provvedimento di sospensione in ottemperanza del regolamento sanitario interno della squadra, rinunciando conseguentemente alla convocazione per il raduno della Nazionale, e chiederà le controanalisi. «L’atleta stesso e lo staff medico del team», recita ancora il comunicato della formazione di Saronni, «intendono approfondire i motivi per cui nelle urine sia stata riscontrata una così abnorme ed elevata presenza di salbutamolo, a fronte di due sole inalazioni effettuate».
Ulissi «respinge con fermezza» l’ipotesi di assunzione esogena di una tale quantità di salbutamolo e ha deciso di avvalersi della possibilità, prevista dai regolamenti Wada e Uci, «di sottoporsi a uno studio di escrezione urinaria controllato in relazione alla sostanza salbutamolo».