Amenta, pilastro a 35 anni: così mi è cambiata la vita
«Ero un centrocampista, poi con Pagliari e Camplone la svolta in difesa»
LANCIANO. Sei gol all’attivo (contro Reggina, Avellino, all’andata, e al ritorno Ternana, Modena e Pescara), un gol regolare annullato a Bari e un palo contro il Padova all’andata. Una stagione da incornare con i colori rossoneri. Detto così sembra uno score niente male di un attaccante della Virtus. Invece, non è così: parliamo di un difensore. Anzi, di uno dei migliori difensori centrali della B, Federico Amenta. 35 anni da poco compiuti, è uno dei giocatori più importanti del Lanciano e uno di quei calciatori del gruppo storico, di quelli che ormai hanno il sangue rossonero, su cui la società punta anche per il prossimo campionato. Ora si sta godendo gli ultimi scampoli di vacanza con la moglie e i tre bambini in Salento. Sta smaltendo ancora la delusione per i play off solo sfiorati, dopo che la Virtus ci è stata dentro un’intera stagione. «Beh sì, per come è finita la delusione c’è. E la sto ancora smaltendo», ha detto il roccioso difensore, «ci credevamo tutti, anche perché ci siamo stati dentro praticamente sempre. Abbiamo comunque fatto una grande annata, la migliore della storia del Lanciano e questo è per me motivo di grande orgoglio».
E un contributo notevole a scrivere la storia l’ha dato proprio lui, nella duplice veste di difensore-goleador. E' stato infatti lui il capocannoniere della Virtus. «Sono contento. A livello personale è senza dubbio una soddisfazione», sostiene Amenta, «ma sarei stato più contento se i gol fossero serviti a raggiungere i play off. I sei gol sono merito della squadra e soprattutto di Carlo (Mammarella, ndr). Senza il suo piedino magico non sarebbero arrivati. A lui vanno gli applausi». Applausi meritati per il capitano ma anche per Amenta soprattutto perché lui non è nato come difensore.
I primi dieci anni da calciatore professionista li ha giocati tra C2 e C1, con presenze altalenanti, come centrocampista. E a Lanciano nel 2008 è arrivato come centrocampista. «Il primo a farmi giocare alcuni spezzoni di partita come centrale è stato Dino Pagliari», racconta Amenta, «poi Camplone, nel 2010, mi ha confermato nel ruolo». Una scelta che gli ha anche permesso di allungare la carriera… «Forse sì», aggiunge il difensore, «mi trovo bene, anche se non mi ritengo un difensore ancora oggi! Senza l’aiuto dei miei compagni di squadra non ce l’avrei fatta a cambiare ruolo».
Sempre umile e schivo,Amenta dall’alto dei suoi 190 centimetri in campo si fa sentire, eccome. Difende senza respiro, non lascia spazio agli avversari, fa ripartire l’azione e la finalizza anche. Niente male. Ed è normale che su di lui la società e il nuovo allenatore Roberto D’Aversa puntino ad occhi chiusi. Lui che con D’Aversa ha anche giocato. «D’Aversa è una persona che stimo», dice, «certo, farà strano vederlo da compagno di squadra ad allenatore. Ma bisogna rispettare i ruoli, sempre, e andrà bene». Un anno da vivere senza respiro.
Tra un paio di settimane riprenderà la preparazione e Amenta è pronto ad affrontare la stagione con entusiasmo, caratteristica che per lui non deve mai mancare per cercare nuovi stimoli, essere positivi.
E tra un paio di settimane assieme ad Amenta, nel ritiro di Roccaraso ci saranno anche altri compagni; quelli “ storici” e i nuovi arrivati.
Il mercato. Inizierà domani ufficialmente, ma di nomi ce ne sono tanti in ballo. Anche per il pacchetto arretrato. In difesa si cerca un terzino destro. Si parla di Valerio Nava, classe 1994 dell’Atalanta o del collega di reparto, sempre dell’Atalanta e sempre 1994, con già un anno di esperienza col Perugia, Andrea Conti. In ballo ci sarebbe anche Johad Ferretti, terzino destro classe 1994 del Milan che lo scorso anno ha giocato con il Benevento. E poi in avanti fari puntati sempre sul colored Doukara di proprietà del Catania e sullo spagnolo Miguel Angelo Sainz Maza, classe 1993, oltre che su Mendicino della Salernitana.
Da definire anche lo staff del nuovo tecnico Roberto D’Aversa: ci potrebbe essere spazio anche per Andrea Tarozzi, 40 anni, ex terzino del Bologna e della Fiorentina.
Biglietti. Da domani inizierà anche la campagna abbonamenti, da sottoscrivere nella sede di via De Crecchio. Molti i pacchetti a disposizione ricordando, però, che quest’anno sarà possibile fare i biglietti, on line, fino a pochi minuti prima della partita. Da pagare ci sono, in curva, 13 euro per il biglietto intero, 10 il ridotto, 5 euro per le donne, gli over 80 e gli under 14 accompagnati da un adulto. Ai distinti si va dai 18 euro del biglietto intero agli 8 delle donne, over80e under 14. 22 il costo della tribunale scoperta- 18euro ridotto, 12 donne e over 80 e 10 under 14- 35 euro la tribuna coperta. Il biglietto più costoso resta quello della tribuna centrale: 45 euro il biglietto intero, 36 il ridotto, 30 per le donne e 15 per gli under 14.
Teresa Di Rocco
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