Andrea Giani, un argento al Mondiale in cambio della rinuncia al divertimento giovanile

Pallavolo under 21. L’ortonese Giani omonimo del campione degli anni Novanta: «Un’altra estate senza amici e cari per inseguire il mio sogno». (Nella foto, Andrea Giani con la mamma Serena, la sorella Alessia e papà Lorenzo)
Con quel nome e con quel cognome non poteva che diventare un pallavolista. Andrea Giani, 18 anni compiuti a maggio, è tornato lunedì notte a casa, a Ortona. Una bella dormita ed eccolo disponibile a raccontare l’esperienza in Cina che gli ha fruttato la medaglia d’argento ai Mondiali under 21 con la maglia della nazionale. A 18 anni è sotto età in un gruppo che annovera atleti al limite, quasi una mascotte. E che mascotte! Non un titolare nella squadra di coach Fanizza, ma uno schiacciatore che entra spesso in campo. Farà ancora l’under 21, avrà la possibilità di vendicare la sconfitta di domenica in finale contro l’Iran.
Intanto, si gode Ortona dopo un’estate trascorsa in palestra e nei palazzetti. Sì, perché Andrea Giani a luglio ha disputato anche il mondiale under 19 in Uzbekistan, chiudendo l’avventura con un quinto posto. È poi passato da una nazionale all’altra senza colpo ferire. Il tutto mentre gli amici si divertivano al mare sotto il sole e in discoteca a ballare. «Era già deciso che avrei fatto entrambe le esperienze», ha detto il 18enne schiacciatore ortonese, «sto seguendo un percorso di crescita e maturazione pallavolistica, lo faccio con impegno e diligenza. Ci metto tutto me stesso».
Andrea Giani si è trasferito a Trento dopo l’esperienza a Civitanova Marche che ha fatto seguito ai primi passi compiuti a Ortona con la Sieco Impavida. Gioca in serie B con l’Unitrento, affiliata dell’Itas Trtentino di serie A1 più volte campione d’Italia. All’orizzonte c’è la serie A1, la Nazionale dei grandi al termine del percorso fatto di sacrifici. «È la terza-quarta estate di fila in cui rinuncio al divertimento con amici e famiglia per inseguire il sogno della mia vita che è quello di fare carriera nella pallavolo. Rinuncio a tutto, poi in quei pochi giorni che ho a disposizione cerco di condensare il piacere di andare a ballare o al mare. Cerco di sfruttarli al massimo. Adesso ho una settimana in cui farò di tutto».
La famiglia Giani ha la testa nel pallone sotto rete perché c’è anche Alessia, l’altra figlia, che è appena tornata da Bellaria Igea Marina, dove si è classificata al terzo posto alle finali nazionali under 14 di beach volley insieme alla compagna Michela. Passione per la pallavolo trasmessa dai genitori, il papà Lorenzo e la mamma Serena ex istruttrice di volley e oggi insegnante scolastico. Andrea Giani a Trento è allenato da Francesco Conci che è anche ct azzurro under 19. Che giocatore è Giani? «Un giocatore cosiddetto di equilibrio. Cerco di fare ricezione, battuta, difesa e attacco al meglio. Un giocatore completo».
Palestra, pallavolo e libri. «A scuola devo fare l’ultimo anno del Liceo Scientifico tradizionale a Trento. Poi vorrei fare l’università, ingegneria. Spero di riuscire ad abbinare la pallavolo agli studi: sono importanti per il futuro». Non lo dice, ma a scuola ha voti alti. Bravo sui banchi e in palestra: il massimo di un figlio per un genitore. «Ripartirò l’8 settembre mattina per Trento», conclude, «ricomincerò la preparazione con la serie A1. Devo darmi da fare in questi giorni...».
Tra allenamenti, viaggi, soggiorni negli alberghi e giochi maturano legami ed amicizie, quella con Manuel Zlatanov, figlio d’arte, è la più consolidata. «Con lui ne ho fatte tante. C’è grande intesa».
Se Andrea Giani è omonimo di uno dei protagonisti della leggendaria Generazione di Fenomeni guidata da Julio Velasco, Manuel Zlatanov è figlio di Hristo, oggi direttore generale di Piacenza e un tempo schiacciatore fenomenale di origine bulgara. Una coppia predestinata.