L'attaccante del Pescara Matteo Brunori Sandri è nato l11 novembre 1994 a Macao, in Brasile

LA STORIA

Brunori Sandri, il bomber che viene dalla gavetta 

L’allenatore Pagliari (l’ha avuto a Foligno) e l’ex compagno Gregori raccontano l’italo-brasiliano

PESCARA . Sulle orme di Gianluca Lapadula e Leonardo Mancuso. Il nuovo attaccante del Pescara, Matteo Brunori Sandri, è stato acquistato dal Parma, ma arriva dalla serie C come i due illustri predecessori. Nello scorso campionato ha realizzato 17 gol con la maglia dell’Arezzo e i dirigenti biancazzurri sono convinti che l’italo-brasiliano possa reggere l’urto della B. Al pari di Lapadula e Mancuso, Brunori ha sgomitato molto nelle categorie inferiori prima di avere la grande chance. Eppure nel 2011, alla tenera età di sedici anni, debuttò in Prima divisione (la vecchia terza serie) con la maglia del Foligno. Merito di Giovanni Pagliari, vecchia conoscenza degli sportivi abruzzesi, che guidava gli umbri e dopo aver notato le sue potenzialità lo fece esordire tra i professionisti. Il tecnico marchigiano, ex attaccante del Chieti che in passato ha allenato L’Aquila e la Rosetana, lo gettò nella mischia anche nello spareggio per non retrocedere in Seconda divisione contro la Ternana. «Vidi all’opera Brunori nelle giovanili e notai subito le sue grandi qualità», racconta Pagliari, «allora decisi di concedergli qualche occasione. Quando sfidammo la Ternana ai play out allo stadio Liberati, da un suo cross scaturì il gol del pareggio di La Mantia che decretò la nostra salvezza». Nel corso degli anni Pagliari e Brunori non si sono persi di vista. «Ci siamo sentiti anche durante la scorsa stagione. Ad Arezzo Matteo ha segnato tanto fornendo quasi sempre ottime prestazioni. Ha tutte le carte in regola per fare una bella figura con il Pescara. Non vedo grandi differenze a livello qualitativo tra la B e la C. Possiede buone doti tecniche, è veloce e ha un tiro potentissimo. Insomma, in area può fare male in qualsiasi momento». Nel Foligno di Pagliari e Brunori militava Daniele Gregori, attuale vice allenatore del Milan Primavera ed ex difensore del Pescara (69 presenze tra il 1999 e il 2001). Gregori spende parole al miele nei riguardi del suo ex compagno di squadra. «A me Brunori piace tantissimo. Ha tecnica, forza fisica e negli ultimi venti metri è devastante. L’anno scorso è maturato molto, ora è consapevole delle sue qualità, sa di essere forte. A volte può sembrare indolente, ma non lo è affatto. Al contrario, è un ragazzo con tanta fame. Sono sicuro che non avrà difficoltà di ambientamento in B con il Pescara. Questa è la sua grande occasione e non se la farà scappare». Nell'estate del 2018 Brunori torna prepotentemente nel calcio che conta dopo anni di delusioni e false promesse. All’esperienza con il Foligno, seguono le annate sfortunate con Reggina, Reggiana e Pro Patria, poi la ripartenza tra i dilettanti. Nel 2015-16 realizza 19 gol col Petrignano (Eccellenza umbra) e a fine stagione arriva la chiamata del Messina, ma l’avventura in Sicilia dura poco. A fine agosto Brunori rescinde il contratto e torna al Petrignano. «Mi sono ritrovato a casa e mi sono detto: ‘È ora di andare a lavorare’. Così, davo una mano nel relais di famiglia», le parole pronunciate tempo fa al portale Eccellenzacalcio.it dalla punta che nel 2017-18 passa al Villabiagio segnando di nuovo valanghe di reti (23). L’exploit in serie D gli vale la chiamata del Parma che gli fa firmare un contratto di tre anni e lo gira in prestito all’Arezzo. «Adesso voglio giocarmela fino in fondo con una maturità diversa, prima facevo un po' il fenomeno. Tornare a casa, ripartire da zero mi è servito per capire che stavo sbagliando tutto». Il resto è storia recente con l’ottimo torneo ad Arezzo in attacco in coppia con un altro ex pescarese, Aniello Cutolo.
Ora Brunori ha voglia di sfondare in B, proprio come Lapadula e Mancuso.

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