Il presidente del Pescara Daniele Sebastiani

CALCIO

Caso plusvalenze, riproposta l'ammenda per il Pescara

Tra le richieste della Procura federale i 9 punti di penalizzazione alla Juventus per il campionato in corso

PESCARA. Una sanzione di 125mila euro e l'inibizione dei dirigenti coinvolti sono state chieste dalla procura sportiva nei confronti del Pescara calcio nell'udienza della Corte Federale d'Appello sull'istanza di riapertura del filone sulle "plusvalenze fittizie". Si tratta di una richiesta che ricalca quella che era stata avanzata in aprile nel primo processo enella quale erano stati chiesti 12 mesi di sospensione per il presidente biancazzurro Sebastiani. E' doveroso aggiungere che dalla prima inchiesta il Pescara uscì pulito.

leggi anche: Plusvalenze, Sebastiani: abbiamo agito nel rispetto delle regole PESCARA. «Siamo tranquilli, il Pescara ha sempre operato in modo corretto e nel rispetto delle regole». L’inchiesta della Procura di Torino sulle operazioni effettuate dalla Juventus tra il 2018 e il...

Insieme al Pescara - deferito solo per il comma 1 dell'art.31 che evita le sanzioni più gravi che vanno fino all'esclusione del campionato - sono coinvolte altre sette società di calcio per un totale di 52 dirigenti. La Juventus è la società che rischia di più, per lei il procuratore federale Giuseppe Chiné ha chiesto nove punti di penalizzazione per il campionato in corso.

leggi anche: Plusvalenze, c'è anche il Pescara nell'inchiesta che vuole riaprire la Figc La procura dispone nuove indagini sul caso chiuso con l'assoluzione per la Juventus e altre dieci società

Per quel che concerne la Juve, la Gazzetta dello sport riporta che il procuratore capo Giuseppe Chiné – dopo aver studiato con la massima attenzione le carte dell’inchiesta Prisma della procura della Repubblica di Torino – è convinto di avere in mano quegli “elementi di prova nuovi che dimostrino la sussistenza degli illeciti” che, in base all’articolo 63 del Codice di giustizia sportiva, potrebbero consentire la riapertura di un processo anche con sentenze divenute inappellabili e irrevocabili. In questo caso parliamo di intercettazioni e documenti, tra cui il cosiddetto “libro nero” di Paratici, che la Procura federale non poteva avere a disposizione nel primo processo, ma su cui adesso può contare grazie alla giustizia ordinaria.

Queste le altre richieste: ammenda di 195mila euro per la Sampdoria, 42mila euro per l'Empoli, 320mila euro per il Genoa 338mila euro per Parma, 90mila per il Pisa, 23mila per la Pro Vercelli e 8mila per il "vecchio" Novara. Riguardo alle sanzioni richieste per i 52 dirigenti coinvolti, se a quelli bianconeri sono stati aggiunti quattro mesi di inibizione rispetto al primo processo, per gli altri sono confermate le richieste di aprile: 12 mesi per Massimo Ferrero, 8 mesi e 20 giorni a Ienca per la Samp; 11 mesi e 15 giorni per Corsi dell'Empoli; 6 mesi e 10 giorni per Preziosi, 10 mesi e 15 giorni per Zarbano del Genoa. Più gli altri dirigenti di Serie B e serie C

. La difesa del Pescara insiste sull’ammissibilità della revoca della sentenza di assoluzione richiesta dalla Procura, questione sulla quale deve pronunciarsi la Corte federale d’Appello.