Ciofani: «Io, antidivo  che prega e sogna la A» 

Il terzino: «La fede non mi ha fatto perdere la retta via. Il rinnovo? Ci spero»

PESCARA. “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. La fede la sua stella polare, la verità e l’onesta i marchi del suo stile di vita. Matteo Ciofani, 31enne terzino del Pescara, si è raccontato al Centro ripercorrendo le tappe della carriera. Il legame con Daniel, suo fratello, bomber della Cremonese prossima avversaria del Pescara, oltre al momento positivo dei biancazzurri e il rinnovo di contratto.
Matteo Ciofani, è partito un po’ in sordina, ma col passare del tempo si è preso il posto da titolare. Soddisfatto?
«Fa parte della mia storia. Parto sempre in secondo piano e poi vengo fuori alla distanza. Punto sulla serietà e sul lavoro. A me basta questo, ma sono contento che Zauri punti anche su di me e, soprattutto, che il Pescara stia facendo molto bene».
Mercoledì sera tutti i giocatori a cena con le rispettive famiglie tra brindisi e karaoke. Un grande gruppo si vede anche da queste cose?
«Quest’anno è la prima volta che andiamo a cena tutti insieme e devo dire che serve tanto per unirci. Ci siamo divertiti con le nostre famiglie ed è vero che i grandi gruppi nascono così».
Il Pescara non è partito bene, ma adesso ha cambiato marcia ed è salito al quarto posto. Il segreto della svolta?
«Ci siamo guardati in faccia e abbiamo analizzato le cose negative. Abbiamo cercato di dare di più e gli accorgimenti tattici di Zauri ci hanno dato equilibrio e compattezza. Siamo una buona squadra e possiamo migliorare ancor di più».
Venerdì prossimo ci sarà Pescara-Cremonese. Un derby in famiglia, visto che sarà la sfida anche tra lei e suo fratello Daniel, attaccante dei grigiorossi. Emozionato?
«Sarà una partita speciale. Ho giocato tanti anni con Daniel, tra Frosinone e Pescara, e l’ultima sfida da avversari risale a 10 anni fa. Sarà bello sfidarlo, ma in campo non guarderemo in faccia a nessuno. Loro sono fortissimi, anche se hanno incontrato delle difficoltà in campionato. Sarà una partita molto dura».
Quanto è stato vicino Daniel al ritorno in biancazzurro?
«Posso dire che l’anno scorso è stato cercato dal Pescara, ma il Frosinone ha preferito non cederlo».
Il suo contratto è in scadenza, è pronto al rinnovo?
«Ancora non vedo la società per parlarne, ma con il presidente Sebastiani non ci sono problemi. A breve ne parleremo, a me piacerebbe restare qui ancora a lungo».
Magari centrando il poker di promozioni, visto che lei in carriera ne ha conquistate tre?
«Sarebbe stupendo».
Dove può arrivare questo Pescara?
«Se continuiamo così possiamo andare lontani e fare un campionato come quello dell’anno scorso».
È più forte questa squadra o quella dell’anno scorso?
«Sono due situazioni diverse, ma la rosa attuale è molto valida. L’anno scorso non mi sarei mai aspettato di arrivare così in alto, ma poi i valori sono usciti fuori».
Descriva Luciano Zauri.
«È marsicano come me, quindi, un tipo molto testardo e molto schietto. A mio avviso sono delle qualità molto importanti. Come allenatore è preparato e ci sta dando tanta serenità. Farà strada. Quando ero bambino, Zauri era uno dei miei modelli da seguire visto che giocava nel mio stesso ruolo».
Le favorite del torneo?
«Il Crotone è la squadra che gioca meglio e poi dico il Benevento. I sanniti sono fortissimi in tutti i reparti».
Il suo rapporto con la fede?
«Sono cristiano evangelico e, insieme a Legrottaglie (l’allenatore della Primavera biancazzurra, ndr), faccio parte degli “Atleti di Cristo”. Facciamo degli incontri insieme ad altri calciatori, come Valentini dell’Ascoli, per esempio, ma anche altri ragazzi che giocano qui in Abruzzo. Il mio cammino è iniziato grazie a Maurantonio, un mio ex compagno di squadra ai tempi dell’Ascoli. Lui mi ha consigliato di leggere la Bibbia e da lì è iniziata la mia nuova vita. Il calcio ti porta tutto, ma può farti perdere la testa. Io ho preferito non perderla grazie alla fede. Ho dato un senso alla mia vita».
Il passo della Bibbia a lei più caro?
«Giovanni 8.32 (“conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”)».
Hobby?
«Nessuno, penso solo alla famiglia. Io e Cecilia ci godiamo nostro figlio Leonardo, che a marzo conoscerà il fratellino visto che mia moglie è in dolce attesa».
Le interessa la politica?
«Sì, parecchio, anche se non mi piace lo scenario politico italiano. Io sono per il “fare” e non per “l’apparire”, in Italia purtroppo il “fare” passa spesso in secondo piano».
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