I due tecnici abruzzesi Eusebio Di Francesco e Roberto D'Aversa

PALLA AL CENTRO

Di Francesco-D'Aversa, l'Abruzzo che vale

A un certo punto della stagione Eusebio Di Francesco appariva destinato all’esonero. Sembrava non azzeccarne più una alla Roma. Però, ha avuto uno spirito di resilienza unico che gli ha permesso di conservare la panchina. Ora che è agli ottavi di Champions e - grazie alle quattro vittorie nelle ultime cinque gare - il quarto posto non è più una chimera si gode i colpi da campione del 19enne Nicolò Zaniolo. Che è forse il successo più importante non solo per la Roma, ma per tutto il calcio italiano. E il merito va ascritto al tecnico originario di San Giovanni Teatino che se l’è cresciuto con cura e amore calcistico. Sta facendo sbocciare un talento con vista sui prossimi Europei, per non parlare della crescita di Lorenzo Pellegrini. E così - dopo tutti gli insulti e le critiche che solo una piazza come quella giallorossa può frullare - la stagione di Di Francesco, ora, va vista con occhi diversi, tenendo conto del fatto che la squadra è stata indebolita la scorsa estate in nome del bilancio. E che i rinforzi non si sono rivelati tali. Quindi, il lavoro di Eusebio va giudicato con altri occhi, non solo quelli della classifica, comunque importante. Standing ovation, invece, per un altro abruzzese, il pescarese Roberto D’Aversa. Un debuttante, il tecnico, e una neopromossa, il Parma, che stanno conquistando punti e critica. In particolare D’Aversa sta dimostrando un’intelligenza fuori dal comune. Al diavolo i fronzoli, si bada al sodo con una semplice equazione: qual è il giocatore più forte? Gervinho. E allora tutta la squadra si mette al suo servizio per esaltarne le qualità. Pratico e vincente dopo due promozioni di fila conquistate sulla panchina degli emiliani. Un esame di laurea che sta superando a pieni voti.
Infine, una considerazione: ieri appena due gare alle ore 15, il minimo storico alla ripresa della serie A. Campionato sempre più spezzatino, sempre più frammentato e sempre più difficile da seguire. Attenzione a continuare a giocare con la passione dei tifosi. Che, prima o poi, apriranno gli occhi e potrebbero avere una crisi di rigetto di fronte al progressivo mutamento genetico delle abitudini.
@roccocoletti1.

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