Di Mascio: avanti Teramo,  ripartiamo con entusiasmo 

TERAMO . Nella conferenza stampa di stamani (ore 10, sala meeting dell'azienda Infosat) il presidente Franco Iachini farà un bilancio della stagione appena conclusa e traccerà le linee guida del...

TERAMO . Nella conferenza stampa di stamani (ore 10, sala meeting dell'azienda Infosat) il presidente Franco Iachini farà un bilancio della stagione appena conclusa e traccerà le linee guida del prossimo anno. Il Teramo, comunque, guarda già al futuro e due settimane fa ha confermato in panchina il 60enne tecnico pescarese Cetteo Di Mascio, che continuerà a ricoprire il doppio ruolo di allenatore della prima squadra e di responsabile del settore giovanile. Di Mascio parla al Centro del Teramo del presente e di ciò che potremmo attenderci in vista della prossima stagione.
Qual è il suo stato d'animo a distanza di sei giorni dall'eliminazione ai play off contro il Catanzaro?
«La sfida del Ceravolo, nonostante l'amarezza per non avere superato il turno, mi ha lasciato tante sensazioni positive. Ho visto un gruppo unito e all'altezza della situazione. Mi è rimasta la voglia di rigiocare quella partita. Se avessimo avuto qualche giorno in più per prepararla avremmo forse fatto meglio sul piano del gioco».
Quali caratteristiche le piacerebbe vedere nel Teramo del prossimo campionato?
«A me sono sempre piaciute le squadre dinamiche e che vanno a prendere gli avversari nella loro metà campo. Voglio vedere più qualità nella manovra e capacità, da parte dei centrocampisti, di proporsi e di rischiare una giocata. Sono cose che ovviamente vanno allenate, provate e tirate fuori con il lavoro quotidiano».
Nel discorso della qualità rientra anche la collocazione di Mungo nel ruolo di playmaker?
«Assolutamente sì. Mungo, in passato, ha già giocato tante volte da play. È un ruolo fantastico per lui, che ama guardare il gioco davanti e ha grande intelligenza. A Catanzaro non aveva una buona condizione fisica, ma sono convinto che con uno stato di forma ottimale Mungo possa fare molto bene in quella zona di campo. È un giocatore versatile e in grado di essere impiegato in più posizioni. L'altro ruolo che si addice alle sue caratteristiche è quello di mezzala».
Ha parlato già con la società dei programmi per il prossimo anno?
«In questo mese che ci separa dal ritiro vedremo con quali giocatori ripartire, quali pedine inserire in rosa e chi andrà via. La base c'è, ma va migliorata. Sono in totale sintonia con la dirigenza. Il mercato apre il primo settembre, bisognerà muoversi in modo intelligente. Dobbiamo cercare di fare una buona squadra tenendo d'occhio il budget e senza dimenticare le difficoltà economiche di tutti i club legate al post pandemia. Ci sarà, in ogni caso, una sinergia più stretta con il settore giovanile».
Sul piano tattico che Teramo vedremo?
«La mia idea di calcio è impostata su una difesa a quattro però, come si è visto a Catanzaro, non mi sento di escludere l'utilizzo del modulo 3-5-2. Dobbiamo avere la capacità di adattarci al tipo di partita che affrontiamo. Mi regolerò, ovviamente, anche in base alle caratteristiche dei giocatori e alle opportunità offerte dal mercato».
Il Teramo ha segnato 29 gol in 30 giornate di campionato. L'attacco, stando ai numeri, è il reparto che necessita di più interventi.
«C'è da lavorare, ma non getto la croce addosso ai nostri attaccanti. Da gennaio in poi, dopo le partenze di Cianci e Martignago, abbiamo giocato con una prima punta come Magnaghi, che tatticamente non è una vera e propria prima punta, e Bombagi si è dovuto adattare a giocare stabilmente in attacco. Poi ha trovato più spazio Birligea che, non dimentichiamolo, è un classe 2000 e deve crescere. È chiaro che un attaccante da doppia cifra ci farebbe comodo, ma è altrettanto evidente che per arrivare a prendere quel tipo di giocatori serve un budget di un certo livello».
Bombagi, quindi, giocherà ancora in attacco o tornerà a centrocampo?
«Bombagi sa fare più ruoli, ma non è una punta e quindi se in avanti avremo altre soluzioni le metteremo in pratica. Francesco è un giocatore offensivo, può essere un ottimo trequartista o andare al tiro e cercare il gol partendo da una posizione esterna. A Pordenone, un anno fa, ha giocato nel ruolo di mezzala. Pertanto credo sia più corretto, per le caratteristiche di Bombagi, che in attacco ci sia un altro tipo di giocatore».
Tra i pali darà fiducia a Valentini o arriverà un portiere esperto?
«Valentini è forte e gode della mia totale fiducia».
Ha un messaggio da lanciare al presidente Iachini?
«Gli dico di non perdere l'entusiasmo e di fare tesoro di questo suo primo anno di esperienza nel mondo del calcio. Teramo deve tenersi stretto un presidente così».
Gaetano Lombardino
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