Fipav, polemica interna sui tecnici

Il comitato regionale prende le distanze dalle nomine fatte da Roma
PESCARA. Un distinguo che nasconde una polemica. Tutta all’interno del mondo della pallavolo: coinvolge l’attività giovanile e la federazione. Ai massimi livelli, sia regionali che nazionali. La polemica è incentrata sulla nomina dei collaboratori tecnici che affiancano l’operato dello staff territoriale che si occupa di giovani. La Fipav del presidente nazionale Cattaneo, in Abruzzo, ha individuato in Adriano Pierantoni, nel settore maschile, e in Mimmo Chiovini, in quello femminile, le figure che dovranno seguire il lavoro dei tecnici. Le nomine dovevano essere fatte d’intesa con i comitati regionali. Così non è avvenuto e il presidente della Fipav Abruzzo, Fabio Di Camillo, lo ha rimarcato in un comunicato. «Tengo a precisare che la scelta dei collaboratori tecnici che opereranno sul territorio, fatta dalla Fipav, non è stata condivisa con i nostri organi regionali. Resta il rammarico», sottolinea Di Camillo, «circa il nostro mancato coinvolgimento nella individuazione di questi profili, attività che avremmo potuto senz’altro arricchire con le nostre considerazioni. L’elenco dei collaboratori coinvolti nel Progetto è quindi da intendersi, per quanto ci riguarda, di esclusiva responsabilità degli organi preposti della Fipav centrale. Segnalo», aggiunge, «che questa procedura anomala è stata criticata anche da altri presidenti regionali che si sono trovati nella stessa nostra condizione». Perché questa precisazione? «Ci è sembrato doveroso fare questo comunicato per ristabilire la verità e portare a conoscenza delle nostre società come sono andate effettivamente le cose». Di Camillo tiene a precisare che l’anomalia riguarda il metodo seguito, senza nulla togliere al valore dei tecnici in questione. Sta di fatto, però, che Chiovini è un tecnico marchigiano, mentre Adriano Pierantoni è un allenatore teatino che, nell’ultima tornata elettorale per il rinnovo del comitato regionale, ha appoggiato Gianni Bisignani, il candidato presidente battuto proprio da Di Camillo. Il quale, però, in ambito nazionale ha sostenuto Magri sconfitto da Cattaneo. I rapporto tra Di Camillo e Cattaneo sono buoni, nonostante il primo non abbia sostenuto il secondo. Sta di fatto che dopo qualche mese di gestione ecco il primo incidente di percorso, sottolineato da un comunicato stampa.
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