BOCCE

Formicone, ennesimo scudetto, ma resta fuori dai Mondiali

Il teramano, 52 anni, trionfa nell'individuale dopo il tricolore con Vigasio-Villafranca: è campione del mondo in carica. "Dalla FIB nemmeno una telefonata"

TERAMO. È un 2023 da incorniciare per Gianluca Formicone, campionissimo notareschino delle bocce italiane nella specialità Raffa: dopo lo scudetto conquistato con il Vigasio-Villafranca nello scorso giugno, “il computer” – così è noto nell’ambiente – a suon di vittorie ha già fatto sua con un mese di anticipo ancora una volta la classifica nazionale dell’individuale, dove ha raggiunto lo strabiliante (e forse irraggiungibile) numero di 327 successi.

«Continuo a divertirmi», racconta il 52enne campione del mondo 2019, marito di Sonia e papà di Loris e Alessio, «e dopo il primo scudetto cucito sulle maglie della mia squadra veronese, adesso sta compiendosi anche la vittoria della classifica nazionale Fib, che avevo già conquistato con un mese di anticipo». Vincere aiuta a vincere e Formicone ha ancora fame. «Infatti», aggiunge, «mi sento già proiettato sui prossimi impegni: a novembre ci sono i campionati italiani individuali a Bergamo, poi le finali Master a Milano e dopo le finali di Coppa Italia a Venezia». Intanto nel fine settimana c’è da festeggiare ufficialmente la conquista della classifica nazionale: «Gli ultimi quattro mesi li ho giocati in modo quasi perfetto, arrivando sempre in finale nei tornei tranne una volta. Sarà la mia quindicesima classifica vinta in una ventina d’anni, conquistata con circa 130 punti di vantaggio sul secondo». E in scia ci sono altri due abruzzesi: «Il mio compagno di coppia e di squadra Alfonso Nanni di Miglianico Giuliano Di Nicola di Pescara: insieme facciamo scuola in tutta Italia».

In questa annata super, c’è però un rimpianto: non essere stato convocato ai campionati del mondo, dov’era il campione in carica. Ha detto Formicone: «Anzitutto complimenti a Viscusi, l’italiano che mi è succeduto nell’albo d’oro. Ciò detto, penso non sia normale che nonostante i miei indubbi risultati non sia stato tenuto in nessuna considerazione dalla Fib. Sia chiaro, se non avessi vinto tanto anche quest’anno, se le mie prestazioni non fossero state d’eccellenza, sarei il primo a dire che non sarebbe stato giusto chiamarmi: il merito è la mia motivazione. Ma da primo nella classifica individuale per distacco, secondo ai Master, dopo aver portato il primo scudetto della storia a Vigasio, non può essere che non sia stato neanche interpellato. Penso che almeno una telefonata me la meritavo dalla Fib, per spiegarmi le motivazioni che mi escludevano», conclude il campione notareschino, aggiungendo: «Qualcuno dice che sono ormai avanti con l’età: rispondo loro che non solo penso di essere sempre il più forte, ma che posso ancora migliorarmi».