Gaia Sabbatini, anno d’oro: «Che bello il titolo europeo. E poi la passione per il teatro grazie al mio fidanzato...»

Atletica leggera. La mezzofondista teramana torna in pista per preparare il 2026: “A gennaio andrò in Sudafrica, posso ancora crescere”
TERAMO. Gaia Sabbatini chiude il 2025 in bellezza, con il titolo europeo di cross conquistato con la staffetta mista 4x1500 il 14 dicembre scorso a Lagoa, in Portogallo. È il secondo in carriera dopo quello vinto nella stessa specialità nel 2022 a Venaria Reale, a Torino. Ma, al di là dell’ultima impresa, il 2025 è stato molto importante perché ha segnato il suo ritorno ad alto livello dopo un anno di assenza per un intervento chirurgico al tendine d’Achille sinistro a causa del Morbo di Haglund (escrescenza ossea che irrita il tendine). E, per il 2026, la ventiseienne atleta teramana delle Fiamme Azzurre non vede l’ora di tornare a gareggiare. Tra fine gennaio e inizio febbraio annuncia l’esordio indoor con l’obiettivo di ottenere il pass per i Mondiali di Kujawy Pomorze, in Polonia, dal 20 al 22 marzo, sui 1500.
L’anno che si conclude lo ricorderà per il titolo europeo di cross o per l’eccellente ritorno alle gare con un primato personale molto importante sui 1500, 3’59”49, che poi le ha consentito di andare ai Mondiali di Tokyo senza passare per i ripescaggi del ranking?
«Sicuramente, la soddisfazione maggiore è stata il ritorno ad alti livelli sui 1500 metri, dove ho persino fatto un primato personale, sotto i 4 minuti, che inseguivo da molti anni. Il titolo europeo di cross è stata la ciliegina sulla torta. Nel periodo autunnale ho caricato molto, trascorrendo anche tre settimane di altura in Kenya».
Questo titolo europeo che significato ha rispetto a quello conquistato nel 2022 a Venaria Reale?
«In quella circostanza preparai gli Europei con particolare cura, trascorrendo giorni di raduno sul posto per allenarmi sul percorso gara. A Lagoa il percorso non lo conoscevo proprio, ed era anche molto difficile. Il cross non si inventa in pochi giorni. Infatti, ho trovato difficoltà in questa gara».
Come procede la preparazione per la prossima stagione?
«Va abbastanza bene. A gennaio ripartirò per un altro raduno tecnico in altura, ma questa volta a Potchefstroom, in Sud Africa».
L’anno di assenza dalle gare, tra il 2024 e inizio 2025, è solo da dimenticare, o le ha portato anche qualche indicazione positiva?
«Mi ha insegnato moltissimo, non solo come atleta. Ho imparato ad apprezzare di più certi momenti, senza vivere con eccessivo stress gli obiettivi agonistici, che in precedenza mi spingevano a volere sempre di più. Mi hanno aiutato molto il mio tecnico Andrea Ceccarelli e il mio fidanzato Giulio Greco, che viene da un altro mondo. È un attore cinematografico e proprietario di una casa editrice. Mi ha comunicato la passione per altri interessi, come la recitazione in teatro».
È nell’élite storica della specialità dei 1500 metri in Italia, essendo la quinta di tutti i tempi con 3’59”49. Ma, nel 2025, con lo stesso tempo è 34ª nella graduatoria mondiale. Cosa le manca, ancora, e quali margini di crescita ritiene di avere a 26 anni?
«Posso crescere sotto tutti i punti di vista. E penso di essere sulla strada giusta. Vedo che molte delle migliori al mondo arrivano a dare il massimo sui 30 anni. Sono riuscita a migliorarmi tanto quest’anno nonostante le lacune accumulate per la forzata inattività. Dopo l’operazione ho trascorso tre mesi molto difficili, senza potermi allenare. Ho potuto mettere le scarpe “chiodate” (da gara, ndc) dopo molto tempo. Ho dovuto diversificare molto i mezzi di allenamento, dedicandomi ad esempio al nuoto, seguita da un ottimo tecnico come Andrea Palloni, che mi ha aiutata molto».
È molto attiva sui social, con 456.000 followers su Instagram. Come concilia la cura del suo profilo con l’intensa attività di allenamento?
«Per pubblicare basta un click, ci metto cinque minuti. Non condiziona nulla della mia giornata».
Quale è la sua giornata tipo? Quanto si allena a settimana? «In questo periodo totalizzo sui 100-110 chilometri di corsa a settimana. Mi alleno tutti i giorni doppiando gli allenamenti, mattina e pomeriggio, tranne il sabato, in cui svolgo una sola seduta. La domenica mi riposo. Poi, come si avvicinano le gare, gli allenamenti cominciano a essere più elettrizzanti».
Andrea Ceccarelli, il suo tecnico, la segue da sette anni. Che rapporto è il vostro? «Ormai siamo una squadra. Mi aiuta molto sia sotto l’aspetto tecnico che umano. Mi ha sostenuta tantissimo nei momenti difficili».
E cosa conserva dell’atletica teramana, dove è cresciuta nella società Atletica Gran Sasso?
«È la mia seconda casa di allenamento, ma anche dal punto di vista del supporto tecnico. Trovo sempre disponibile l’allenatore che mi ha seguita in precedenza per molti anni, Marcello Vicerè, che non finisco mai di ringraziare per quello che mi ha dato. Infatti, domani (oggi per chi legge, ndc) mi allenerò sulla pista di Teramo e mi verrà a seguire da Roma Andrea Ceccarelli, e lo farà insieme a Vicerè, col quale ha instaurato una proficua collaborazione».
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