Galeone, primi passi per l’intitolazione dello stadio: c’è la proposta ufficiale

Il desiderio della tifoseria arriva in Comune per riuscire a dedicare l’Adriatico all’ex tecnico biancazzurro. L’iter non sarà facile, ma ci si proverà
PESCARA. La tifoseria biancazzurra ha deciso: stadio Adriatico “Giovanni Galeone”. Il desiderio di vedere lo stadio intitolato al Profeta, dove ha scritto pagine indelebili della storia del Pescara, è dilagante in città. Oltre ad alcune petizioni apparse sul portale change.org, si sta aprendo un varco anche a livello istituzionale. Il consigliere comunale Loris Mazzioli, componente della commissione topomonomastica, infatti, ha protocollato la proposta che verrà discussa all’ordine del giorno relativa all’intitolazione dello stadio a Galeone. «Attraverso la mia funzione di consigliere comunale e membro di questa commissione, mi faccio portavoce e promotore ufficiale di questa iniziativa», si legge nella proposta ufficiale di intitolazione.
«Giovanni Galeone non è stato semplicemente un allenatore; ha incarnato uno stile di gioco rivoluzionario e un'identità sportiva che ha portato il nome di Pescara in giro per l'Italia, conquistando due storiche promozioni in serie A. La sua visione ha formato una generazione di grandi calciatori e allenatori, tra cui Allegri e Gasperini, e ha regalato alla città anni di indimenticabile entusiasmo e orgoglio. Lo stadio Adriatico, luogo delle sue maggiori imprese e simbolo di quei trionfi, è il teatro naturale e il più degno per onorare la sua memoria in modo permanente. Pertanto, si propone di valutare con la massima urgenza l'intitolazione dello stadio comunale a: stadio Adriatico - Giovanni Galeone». In alternativa, Mazzioli chiede di poter considerare la co-intitolazione "Stadio Adriatico - Giovanni Cornacchia e Giovanni Galeone", o la rinomina di una specifica curva/tribuna a Cornacchia per lasciare il nome principale a Galeone.
Eppure, nonostante il dilagante consenso intorno a questa idea, la questione risulta ben più complessa. Prima di tutto perché l’impianto sportivo è già intitolato al campione olimpico Giovanni Cornacchia, altra figura di spicco della comunità cittadina. Ma, soprattutto, la legge vigente non ne permetterebbe l’immediata esecuzione. Infatti, il decreto regio del 23 giugno 1927 (n° 1188), promulgato da Vittorio Emanuele III, stabilisce che “nessuna denominazione può essere attribuita a nuove strade o piazze pubbliche per persone che non siano decedute da almeno dieci anni”. Ostacolo superabile attraverso una specifica deroga da parte del Prefetto che in casi eccezionali potrebbe velocizzare l’iter.
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