Gioco, vittoria e carattere: il Lanciano si esalta con le grandi

10 Novembre 2014

Avvio di campionato da incorniciare per i frentani: tra le pretendenti al salto di categoria, solo il Frosinone ha battuto i rossoneri

LANCIANO Ventidue punti in tredici gare, e quinto posto in graduatoria, a braccetto con il Bologna dei sette scudetti ed a sole tre lunghezze di distanza dalle capolista Frosinone (unica formazione sin qui capace di battere i rossoneri) e Carpi. Queste le eloquenti cifre messe assieme dalla Virtus Lanciano di Roberto D'Aversa. Che a poco meno di un terzo del campionato continua a stupire, in positivo, per risultati, gioco e carattere. Il Livorno, del resto, è solo l'ultima di un lungo elenco di vittime illustri, costrette ad accontentarsi del pari, o addirittura sconfitte dalla compagine frentana. Un elenco che va dal Catania al Livorno, passando per le varie Modena, Brescia, Bari, Perugia e Avellino.

Tutte formazioni superiori alla Virtus, per budget e tradizione, ma non sul campo, stando ai verdetti finali dallo stesso emessi. E non è un caso, del resto, se quella di D'Aversa resta ad oggi la squadra ad avere perso meno di tutte (una sola volta) e con la migliore serie di risultati utili consecutivi (nove) dell'intera serie B. I tre punti di sabato scorso poi, acquistano una valenza ulteriore se si considera contro chi sono stati conquistati ed in quale situazione. Chiaro il riferimento alle assenze, peraltro concentrate tutte nel reparto avanzato. Orfano di due dei suoi tre attaccanti centrali, con Monachello unico superstite, complici le contemporanee defezioni di Cerri e Thiam. Quest'ultimo però, a differenza del 18enne ariete parmense (operato in settimana al ginocchio) sarà a disposizione sin dal prossimo impegno di Latina, avendo scontato le tre giornate di squalifica inflittegli dal Giudice sportivo dopo la gara di Avellino.

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Un problema in meno per lo stesso D'Aversa, abilissimo nel fare di necessità virtù, ottenendo il massimo dai suoi ragazzi, anche in situazioni di oggettiva emergenza. Sabato, contro il Livorno vice capolista del girone (nel frattempo scivolata addirittura al settimo posto), la Virtus ha confermato le sue qualità. Tecniche e caratteriali. E pur subendo un po' troppo, in alcune fasi del match, le iniziative degli amaranto (bravi in fase di costruzione della manovra, molto meno nelle conclusioni a rete, quasi sempre facile preda di un attento Nicolas), ha comunque trovato il modo di replicare, creando non pochi grattacapi al suo ex allenatore, fino al rigore, per la verità generoso, che ha poi determinato il risultato finale in proprio favore. «Alla luce del cammino sin qui fatto», sottolinea il team manager rossonero Cicci Diomede, «se per una volta la Dea bendata si è ricordata di noi non ci vedo nulla di scandaloso.

Risultato a parte, però, il dato più significativo, almeno a mio avviso, arriva dalla prestazione. Come sempre all'altezza delle aspettative, grazie a ragazzi davvero straordinari, che hanno ancora una volta confermato come con il carattere, l'organizzazione di gioco ed uno spirito di gruppo che è poi il vero marchio di fabbrica di questa squadra, siano in grado di sopperire a qualsiasi difficoltà. Anche con avversari blasonati e tecnicamente molto forti come il Livorno di Gautieri». Cosa vi siete detti a fine gara? «Niente di particolare, oltre ai saluti ed agli auguri reciproci per il prosieguo della stagione. Del resto ci sentiamo abbastanza spesso, per cui non c'era granché da dirsi». La classifica comincia a farsi interessante: «So già dove si vuole andare a parare», la replica, pressoché immediata, di Diomede, «per cui dico subito che questa vittoria, al pari di tutti i risultati sinora conseguiti, non sposta di una virgola la nostra posizione. Siamo a quota 22 in classifica, che per la salvezza non bastano, per cui dobbiamo per prima cosa conquistare, da qui ai prossimi mesi, quelli che mancano alla matematica permanenza nella categoria. Capisco che la piazza sogni traguardi più ambiziosi, ma sinché non avremo centrato l'obiettivo prefissoci alla vigilia, le nostre considerazioni al riguardo saranno sempre le stesse».

L'ultima affermazione del team manager rossonero è per il lungodegente Alberto Cerri. Ed è più che altro un auspicio in chiave futura: «Ho parlato l'altra sera col ragazzo», svela Diomede, «e l'ho trovato molto sollevato. Pare infatti che la cosa sia meno grave del previsto, dato che l'intervento a cui si è sottoposto la scorsa settimana non ha interessato i legamenti, la qual cosa potrebbe accorciare sensibilmente i tempi di recupero. Di quanto? Impossibile dirlo al momento, ma la nostra speranza è di riaverlo abile ed arruolato già a gennaio, al termine cioè della sosta invernale».
Stefano De Cristofaro
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