La modella di Chieti Giorgia Masciulli con il teatino Giulio Ciccone

CHIETI

Giorgia, la miss teatina del Giro che tifa Ciccone 

Masciulli, 24 anni, è la madrina della corsa: «Ho iniziato per caso, che emozione premiare Giulio»

CHIETI. Non solo Giulio Ciccone e Dario Cataldo. C’è un altro pezzo d’Abruzzo che dà spettacolo al Giro d’Italia. È Giorgia Masciulli, 24 anni, modella teatina, alta 1.83 e di una bellezza mozzafiato. Per lei è il quarto anno consecutivo da regina del Giro. Martedì, sul Mortirolo, è stata la ragazza di Chieti a premiare l’amico Giulio Ciccone, anche lui teatino. «È stato bellissimo», dice Giorgia, «io e Giulio ci siamo conosciuti due anni fa al Giro e solo allora abbiamo scoperto di avere tanti amici in comune e di essere andati tutti e due a scuola al Galiani. Ovviamente, tifo per gli abruzzesi Cataldo e Ciccone. Ma il mio preferito è Giulio perché è di Chieti come me». Giorgia ha vissuto fino a 13 anni a Bucchianico, poi si è trasferita nel capoluogo teatino. La sua avventura nella moda è iniziata per caso anche se il padre, Marco, è stato indossatore e modello. «Un giorno passeggiavo dentro Megalò (centro commerciale di Chieti, ndc) e mi hanno fermata per fare un lavoro pubblicitario. Poi ho fatto ottava in un concorso nazionale di bellezza e da lì ho iniziato a fare sul serio. Mi ha preso un’agenzia di Roma (la YourWay Management, ndc) e ho iniziato a sfilare sulle passerelle romane e milanesi». Giorgia appare anche in televisione. Su Rai 2 nella trasmissione “I fatti vostri” anima lo spazio dedicato alla moda. Intanto, con i soldi che guadagna si paga gli studi alla facoltà di Economia e management a Pescara. «Non avrei mai pensato di fare la modella», dice Giorgia. «Qualche anno fa, se mi avessero chiesto del mio futuro, avrei risposto che mi sarebbe piaciuto diventare una campionessa di motocross. Sì, avete capito bene. Le moto erano la mia passione e avevo questo sogno nel cassetto. Poi, però, ho preso altre strade». Ed è finita al Giro d’Italia. «È una bella esperienza, anche se è molto stancante al contrario di quello che può sembrare. Mi sveglio alle 9.30, poi mi preparo e per ora di pranzo devo essere pronta per farmi trovare all’arrivo della tappa dove facciamo premiazioni e sfiliamo con le maglie del Giro. La mia è quella bianca che va al miglior giovane. Poi la sera, dopo la premiazione, ripartiamo per l’arrivo del giorno dopo». Quest’anno ha rischiato di non esserci. «Ero in dubbio perché sono stata due settimane in Spagna per una sfilata di moda. Poi, però, ho deciso di partire lo stesso per il Giro». (g.g.)
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