Il commentone della tredicesima giornata di Serie A

Il Napoli si aggiudica il big match contro la Roma e si riprende la vetta della classifica assieme al Milan, vincente ancora una volta di "corto muso". Torna alla vittoria anche l'Inter, che aggancia i giallorossi e vede la vetta distante solo una lunghezza. Continua la crisi della Fiorentina, che non riesce a uscire dal periodo complicato
Como vs Sassuolo
La 13esima giornata si apre con l’anticipo del venerdì tra Como e Sassuolo, due delle sorprese più interessanti del campionato: per il Como questa è la stagione della consacrazione, dopo il decimo posto dello scorso anno; il Sassuolo non ha invece risentito del cambio di categoria, rimanendo stabile a metà classifica. I padroni di casa partono con il piede sull’acceleratore, cercando di aggredire immediatamente l’avversario: ci provano Moreno e Rodriguez, ma entrambe le occasioni non vengono trasformate. Il terzo tentativo è quello buono: schema su calcio d’angolo, con Caqueret che si stacca dal gruppone a centro area e appoggia al limite per Alberto Moreno. Nonostante la buona trovata di Fabregas, l’esecuzione non è impeccabile, con l’ex Liverpool che arriva a calciare con il passo lungo e strozza la conclusione: il pallone resta però in area e, dopo una deviazione, arriva a Douvikas, che da pochi passi batte Muric e sigla il vantaggio. Il gol non fa che dare consapevolezza ai lariani, che tentano anche giocate difficili: al 39’ Nico Paz si coordina su un campanile alzato goffamente da Jesus Rodriguez e prova la rovesciata, con Muric che però è attento e devia in corner. Le squadre tornano negli spogliatoi con umori ben diversi, perché mentre i lombardi hanno il punteggio dalla propria parte e palleggiano tranquillamente, i neroverdi hanno faticato particolarmente a reggere l’urto, non riuscendo a trovare le contromisure adatte. E la ripresa inizia ancora peggio di com’è terminata per la formazione di Grosso: al 50’ Berardi prova una percussione laterale ma si ferma, toccandosi immediatamente il flessore destro. E, come se non bastasse, dopo soli 3 minuti arriva il raddoppio comasco: gestione fenomenale del pallone di Nico Paz, che poi calibra un lancio perfetto per Moreno, bravo ad anticipare Muric e a segnare la prima rete in assoluto con i biancoblu. Nel finale prima Muharemovic e poi Volpato cercano di dimezzare lo svantaggio per regalarsi una speranza negli ultimi minuti, ma senza fortuna. Vince ancora il Como, che aggancia, seppur momentaneamente, Bologna e Inter, ottenendo l’undicesimo risultato utile consecutivo; stop invece per gli emiliani, il sesto in questo campionato.
Genoa vs Verona
Il sabato inizia al Ferraris e al Tardini. Al Ferraris il Genoa di De Rossi affronta il Verona, fanalino di coda di questa Serie A assieme alla Fiorentina. È un match molto delicato, perché un passo falso potrebbe già iniziare a pesare per entrambe le squadre: i gialloblu partono meglio, ma senza sbilanciarsi troppo. Al 21’ però si rompe l’equilibrio: l’avanzata di Mosquera viene bloccata da Ostigard, con il colombiano che però riacquista subito il possesso: l’ex America De Cali tenta l’azione personale ma Leali gli dice di no, con il pallone che resta però pericolosamente in area e viene ribadito in porta da Rafik Belghali, che sigla così la prima rete in assoluto nella massima serie italiana. I rossoblu incassano il colpo, ma con il passare dei minuti crescono e, al 40’, pareggiano i conti: bel movimento di Vitinha sulla trequarti e gran filtrante per Colombo, che aggancia con il petto e scaraventa in rete con tutta la potenza. Sembra aver trovato fiducia l’ex Empoli, che nelle prime 10 giornate non era riuscito a trovare né la via del gol né quella dell’assist, mentre nelle ultime 3 gare ha portato il proprio bottino personale a due reti e un passaggio vincente. Nel secondo tempo il Grifone rientra in campo con più cattiveria agonistica e maggiore convinzione, con un atteggiamento che paga al 62’: Ostigard, dopo i 3 gol consecutivi in altrettante partite, trova il tempo giusto e impatta il traversone di Martin, centrando il palo; tuttavia, l’azione prosegue per circa 20 secondi, con il pallone che viene infine scaricato a Ellertsson e poi riproposto in area proprio dall’islandese, che riesce a trovare la traiettoria giusta per Thorsby, abilissimo a insaccare da pochi passi. Gli scaligeri cercano di portare a casa almeno un punto nel finale, ma un super Leali nega il gol a Orban e mette in cassaforte il risultato. Prima vittoria casalinga per i liguri, che sembrano aver trovato nuova energia con l’arrivo di Daniele De Rossi; si complica sempre più la strada dei veneti, che invece hanno raccolto meno di quanto probabilmente avrebbero meritato e ora valutano possibili alternative a Paolo Zanetti.
Parma vs Udinese
Al Tardini il Parma affronta l’Udinese, in una situazione di classifica molto tranquilla. Pronti, via e i bianconeri sbloccano subito il match: Zaniolo aggancia un lancio in profondità di Bertola e viene aggredito da Corvi, secondo portiere dei crociati chiamato a sostituire Suzuki; il classe 2001 si rende però protagonista di una follia, con l’ex Roma che approfitta dell’uscita dai pali dell’avversario, si gira in un fazzoletto e conclude sul primo palo, siglando la quarta rete del proprio campionato. Tolta però questa occasione, la gara resta molto equilibrata, con una feroce battaglia di muscoli a centrocampo. Il momento clou arriva nella ripresa, al 62’: Keinan Davis supera Troilo con una grande giocata e viene atterrato in area di rigore: penalty ineccepibile. Ad ogni modo, il direttore di gara Piccinini viene richiamato all’on field review, ma non per il calcio di rigore: infatti, l’intervento di Mariano Troilo nega una chiara occasione da gol all’inglese, che non viene depenalizzata dalla massima punizione perché è una trattenuta, dunque un intervento non genuino e volto solamente a fermare l’avversario. La decisione finale è perciò l’assegnazione del tiro dagli 11 metri e l’espulsione del difensore argentino, con quasi mezz’ora ancora da giocare. Dal dischetto si presenta lo stesso attaccante ex Aston Villa, che spiazza Corvi e raddoppia. Dopo quasi un mese torna alla vittoria la squadra di Runjaic, che nel finale viene anche espulso per proteste e salterà così la sfida contro il Genoa.
Juventus vs Cagliari
Alle 18 la Juventus ospita il Cagliari, a cui la vittoria manca da oltre due mesi. Inizio di match molto equilibrato, con i rossoblu che cercano di sfruttare la serata di grazia di Marco Palestra: il classe 2005 sembra ispiratissimo, sempre nel vivo del gioco delle azioni offensive della squadra di Pisacane. Ed è proprio da una sua galoppata che arriva il vantaggio cagliaritano: l’esterno in prestito dall’Atalanta approfitta di un intercetto solo parziale di Kostic e salta proprio il serbo prima di mettere in mezzo, dove arriva Esposito che batte Perin e firma l’1-0. Passano però solo 102 secondi e i bianconeri la pareggiano subito: Thuram prova a calciare ma la sua conclusione viene murata, con Yildiz che sopraggiunge sul pallone vagante e con il collo destro la spedisce all’angolino, non lasciando scampo a Caprile. Una sfida che era stata molto tattica fino al 25’ circa, si accende improvvisamente, con un episodio che però rischia di rallentare l’inerzia della partita: Vlahovic tira da posizione defilata e Caprile blocca, con l’ex Fiorentina che si fa male nella circostanza. Inequivocabile il labiale, con il serbo che ammette di aver sentito molto dolore e che fa pensare a un serio stiramento. Ma nel recupero arriva il gol che concretizza la rimonta: McKennie fa proseguire con un gran tocco di tacco la corsa di Kalulu, che arriva al limite e appoggia per Yildiz: il turco non si fa pregare neanche in questa circostanza, porta la sfera sul mancino e sigla la doppietta, la prima stagionale, con un diagonale chirurgico. Al rientro dagli spogliatoi la Vecchia Signora cerca subito di portarsi a due lunghezze di distanza e ha una gigantesca chance al 47’: Conceicao viene premiato sul filo del fuorigioco da David e punta la porta, con Caprile che però vince il duello individuale e respinge con i piedi. Dopo appena 5 minuti anche Koopmeiners ci prova, ma stavolta la conclusione termina larga di un soffio, a portiere battuto. Il Casteddu resta dunque in partita e non demorde, sollecitando Perin al 58’ e all’88’: i tentativi di Idrissi prima e del subentrato Felici poi sono però preda dell’estremo difensore bianconero, che mette anche la propria firma sui tre punti. Prima vittoria casalinga per Spalletti, che cerca di dare continuità dopo la bella vittoria in rimonta in Champions League contro il Bodo Glimt.
Milan vs Lazio
La prima sfida interessante del weekend si gioca sabato sera, con il Milan che affronta la Lazio. I biancocelesti tentano di sorprendere il Diavolo sin dalle prime battute, con un’enorme chance dopo meno di due minuti: gran calcio di punizione di Basic e incornata quasi perfetta di Gila, che Maignan toglie dalla porta con un’autentica prodezza, l’ennesima di questa stagione. È sempre l’Aquila a provare a fare la partita, con l’idea di gioco sarriana che è ben evidente: fraseggi nello stretto e lungo possesso palla, alla ricerca di spazi. Ma è da una giocata individuale che arriva l’altra migliore occasione del primo tempo laziale: dopo una fitta rete di passaggi, Zaccagni riceve da Basic, elude l’intervento di Tomori lasciando sfilare il pallone e poi prova a piazzarla sul palo più lontano con un rasoterra a giro, ma Magic Mike è ancora una volta attento. Nella ripresa non cambia il canovaccio tattico del match, fino al 51’: meravigliosa combinazione a tre sulla fascia destra, con Fofana che riceve da Saelemaekers e, di prima, innesca Tomori, che a sua volta, anche lui di prima, mette in mezzo per Leao, bravo a trasformare l’eccellente lavoro di squadra e a sbloccare la gara. È l’ennesima partita rossonera che si stappa al primo tiro in porta, con il dato che però non può essere solo una coincidenza: il cinismo degli uomini di Allegri e un portiere in stato di grazia consentono ai meneghini una strategia attendista, che può svilupparsi in contropiedi letali e anche in azioni di grande tecnica. Infatti, spesso viene poco citata la bravura degli interpreti rossoneri, che però è senza dubbio elevatissima: giocatori del calibro di Modric, Pulisic (assente per infortunio) e Leao non sono presenti in molte squadre italiane, anzi. In fiducia dopo aver trovato il vantaggio, il Diavolo cerca di chiudere i conti, in un arco di 10 minuti di fuoco: prima Fofana sfiora il palo con una conclusione secca, poi Provedel si supera sullo stacco aereo di Leao. Negli ultimi istanti di gara succede però DI TUTTO: sull’ultimo cross della partita Pavlovic tocca il pallone con il gomito e l’arbitro Collu viene richiamato al monitor. È una delle decisioni più complicate dell’intero campionato, perché se da una parte la deviazione di Romagnoli è molto ravvicinata, dall’altra è anche vero che la conclusione sembrerebbe destinata in porta e il braccio è fuori figura. La review arriva dopo però una lunga attesa, perché Allegri si avvicina al direttore di gara della sezione di Cagliari in una zona non consentita, ricevendo il cartellino rosso. Si accende allora un parapiglia, con la panchina della Lazio inferocita con il tecnico livornese, reo, a loro parere, di cercare di mettere pressione sull’episodio. La decisione finale è di non concedere il calcio di rigore, a causa di una trattenuta precedente ai danni dello stesso Pavlovic, motivo per cui tutto ciò che avviene successivamente si “annulla”. Nonostante il grande rischio percorso alla fine, Maignan e compagni trovano il secondo successo consecutivo e si prendono la vetta in solitaria, in attesa del big match tra Roma e Napoli; resta comunque ampiamente positiva la prestazione biancoceleste, che non si è fatta intimorire dall’avversario e ha provato tutto il possibile per portare a casa un buon risultato.
Lecce vs Torino
All’ora di pranzo di domenica il Torino va a giocare a Lecce, contro la formazione di Eusebio di Francesco. La gara stenta a decollare, con le palle inattive che sembrano fondamentali in una sfida chiusa come questa: le due squadre si preoccupano maggiormente di non subire la rete del possibile svantaggio, piuttosto che a siglarla. Ed è proprio da un calcio piazzato che arriva l’1-0, al 20’: Berisha disegna una parabola arcuata che arriva sul secondo palo dove c’è Coulibaly, che di testa deposita in rete nonostante il tentativo disperato di Maripan di sventare la minaccia. I salentini riescono così ad indirizzare la partita, che subisce un ulteriore colpo di scena appena 2 minuti più tardi: ancora uno scatenato Berisha entra in possesso del pallone, conduce la sfera per oltre 25 metri e poi cerca con un gran cross rasoterra Lameck Banda, che arriva con i tempi giusti e insacca a porta praticamente vuota. Uno-due micidiale, che tramortisce il Toro. Al 39’ i granata cercano di abbozzare una reazione e scheggiano il palo, anche se in maniera piuttosto fortuita: un traversone fuori misura di Nkounkou rischia di sorprendere Falcone, che viene però aiutato dalla deviazione del legno. Nella ripresa la partita si riapre dopo solo 12 minuti: Banda si allunga troppo il pallone e Maripan glielo scippa, servendo poi Vlasic. Il croato abbassa la testa e parte palla al piede, servendo poi Adams appena arrivato al limite dell’area: l’ex Southampton aggancia, prende la mira e batte Falcone, anche grazie alla leggera sporcatura di Tiago Gabriel. Il match continua senza particolari squilli da ambedue le parti, fino all’episodio chiave: Coco anticipa Tete Morente in area, con lo spagnolo che cerca di allontanare il pallone ma colpisce la gamba dell’equatoguineano. Mariani viene richiamato all’on field review e alla fine decide di assegnare il penalty ai piemontesi: dal dischetto si presenta Asllani, che però si fa ipnotizzare da Falcone, che addirittura blocca la conclusione. Vittoria fondamentale per i giallorossi, che tornano ad esultare in casa dopo 196 giorni.
Pisa vs Inter
Alle 15 il Pisa affronta l’Inter, reduce da una settimana nera in cui ha incassato le sconfitte nel derby e al Wanda Metropolitano contro l’Atletico Madrid, con un gol arrivato peraltro nel recupero. Primo tempo a ritmi abbastanza sostenuti, con le Torri che mettono in difficoltà il Biscione con una pressione molto alta: Calhanoglu è marcato a uomo da Aebischer, che lo segue come fosse la sua ombra. Di fatti la Beneamata fatica, con le migliori occasioni che sono per i padroni di casa: al 29’ Touré fa la sponda per Piccinini, che aggancia e poi tira di controbalzo, masticando un po’ la conclusione che si spegne sul fondo. Anche nella ripresa i toscani sono più pericolosi, specialmente al minuto 51: Touré raccoglie il cross troppo profondo di Angori e ripropone in area, con Acerbi che è provvidenziale nell’anticipo su Meister, evitando di fatto il gol. Ma l’occasione più importante arriva 12 minuti più tardi: ancora un’imbucata di Touré, stavolta per Nzola che scappa ad Acerbi sul filo del fuorigioco. L’attaccante ex Spezia, che ha già timbrato in maglia bianconera contro i nerazzurri, prova a sprigionare tutta la sua potenza prima nello scatto e poi nella conclusione, con il pallone che sibila accanto al palo e termina sul fondo. Questo è un momento fondamentale del match: Chivu capisce che Acerbi non ne ha più e opta per un triplo cambio, che risulta decisivo: entrano anche Diouf e Pio Esposito, con il 2005 che si rende subito protagonista. Il 94 interista favorisce il recupero palla di Zielinski deviando un rilancio di Aebischer, poi riceve nuovamente dal polacco e appoggia a rimorchio per Lautaro: il capitano meneghino fa partire un mancino splendido, che finisce all’incrocio dei pali e batte Scuffet. Esultanza rabbiosa del 10, che corre verso il settore ospiti e si aggrappa alla vetrata, festeggiando con i suoi tifosi. È stata una settimana delicatissima per l’argentino, che ha ricevuto molte critiche per non aver inciso nei big match: finora il bottino resta di zero reti all’attivo nelle gare contro squadre di pari livello o superiore, ma comunque il bomber ex Racing ha tutte le capacità di incidere in ogni sfida, come spesso fatto in questi anni. All’83’ arriva anche il raddoppio, firmato nuovamente da Lautaro Martinez: Zielinski ubriaca Tramoni, Diouf appoggia immediatamente a Barella e Lautaro si fa trovare al posto giusto nel momento giusto sul tiro-cross dell’ex Cagliari, diventando così il capocannoniere del campionato a quota 6. Torna alla vittoria l’Inter e lo fa in una sfida delicatissima, contro un Pisa molto ben organizzato; restano dei campanelli d’allarme per Chivu, dopo quella che probabilmente è stata la partita meno brillante giocata finora in stagione.
Atalanta vs Fiorentina
Alle 18 va in scena un match molto divertente, Atalanta-Fiorentina. Le due squadre vengono da momenti di forma molto diversi e, seppur con motivazioni differenti, ambiscono allo stesso risultato: ne esce fuori una partita ricca di emozioni ed occasioni. Sono i viola a cercare per primi la via della rete, al 5’: Kean viene imbeccato sul filo del fuorigioco da Ranieri e conclude, con il pallone che viene respinto da Carnesecchi grazie anche alla deviazione di Djimsiti; la sfera resta però in area, con Carnesecchi che stavolta deve superarsi ai danni di Piccoli, forse arrivato a tirare con troppa sufficienza. La Dea risponde subito, con uno dei suoi giocatori più pimpanti, Charles De Ketelaere: il belga riceve l’appoggio da Lookman e ci prova con il destro, ma De Gea si distende bene e para. È una continua risposta tra le due formazioni: alla chance al 27’ di Zappacosta, negata con i piedi da De Gea, risponde Piccoli al 36’, anche stavolta senza troppa convinzione. Passa appena un minuto e riprende la sfida nella sfida tra CDK e De Gea, con il portiere spagnolo che anche in questa occasione non si fa sorprendere. La svota arriva al minuto 41: De Ketelaere punta Parisi e poi appoggia al limite per Kossounou, che fa partire una parabola velenosissima che si infila all’incrocio, dove De Gea non può arrivare. Era probabilmente un cross quello dell’ivoriano, ma il risultato è che arriva così la prima rete in maglia nerazzurra per l’ex Leverkusen, in un momento cardine del match e anche della stagione bergamasca. Nella ripresa non si fa attendere il 2-0: gran corner di Zappacosta per De Ketelaere, che sfugge alla marcatura di Sohm e colpisce di testa, ma De Gea si oppone anche in questa circostanza: tuttavia, la respinta è abbastanza corta, con il pallone che carambola tra i piedi di Lookman e viene calciato sotto la traversa dal nigeriano, che segna il terzo gol stagionale. I gigliati sono però anche molto sfortunati, in un momento in cui niente gira per il verso giusto: Scamacca salva quasi sulla linea un colpo di testa di Kean al 64’, mentre al 76’ è il legno a impedire al bomber italiano di dimezzare lo svantaggio. Dopo più di 2 mesi l’Atalanta torna a vincere anche in campionato, alla prima in casa con Palladino in panchina: è ancora presto per poter dare un giudizio sul nuovo allenatore, ma finora sembra che il cambio di guida tecnica abbia ridato energia positiva alla squadra; è invece sempre più disastrosa la situazione della Fiorentina, ultima a pari punti con il Verona: a fine partita è avvenuta anche una contestazione da parte della curva Fiesole, con Dzeko che è voluto intervenire e, armato di megafono, ha chiesto il massimo supporto ai tifosi, con la richiesta di non fischiare ad ogni errore ma di incitare fino alla fine, per evitare che la situazioni diventi drammatica a fine stagione.
Roma vs Napoli
In serata c’è lo scontro più intrigante della 13esima giornata, il big match tra Roma e Napoli. Chi vince si prende la vetta della classifica: o in solitaria, in caso di vittoria giallorossa, o in coppia con il Milan, in caso di vittoria partenopea. È dunque fin da subito una sfida chiaramente piena di tensione, con due squadre che giocano a ritmo elevatissimo fin dai primi minuti. Sono gli azzurri a creare le chances più pericolose in avvio, con Svilar che deve compiere due interventi tutt’altro che banali: al 9’ esce a valanga su Lang al limite dell’area di rigore, neutralizzando l’olandese; al 27’ si ripropone la sfida, con l’ex PSV che salta di netto Celik e poi prova a servire un compagno con un traversone verso la porta, che, complice una deviazione di Mancini, rischia di terminare alle spalle del serbo, bravo e attento a smanacciare. La Lupa cerca di rispondere, giocando una gara completamente alla pari sul piano tecnico e fisico, ma con qualcosa da correggere negli ultimi metri; e da un’azione offensiva, accompagnata da molti uomini, scaturisce un contropiede letale: Rrahmani recupera palla ai danni di Koné con una scivolata ruvida ma regolare, con Neres che subentra nell’azione. Il brasiliano gestisce la ripartenza, servendo al momento giusto Hojlund sulla fascia: il danese temporeggia e poi restituisce il pallone al suo numero 7, che brucia in velocità Cristante e si presenta a tu per tu con Svilar, spiazzando l’ex Benfica e sbloccando la gara. Che momento per David Neres, che dopo la doppietta all’Atalanta e la prestazione superlativa contro il Qarabag si conferma un elemento fondamentale dell’organico di Antonio Conte. Nel secondo tempo gli schemi tattici non vengono stravolti: la Magica fa la partita, cercando di sfondare il muro azzurro, mentre i campani provano a sfruttare le ripartenze, tenendo sempre meno il pallino del gioco. I giallorossi provano a cambiare le carte in tavola sostituendo Ferguson con un giocatore più mobile quale Baldanzi, ma la strategia di Gasperini non paga, perché le occasioni scarseggiano ugualmente. Le uniche arrivano nel finale, con Pellegrini prima e lo stesso Baldanzi poi: il capitano capitolino viene liberato da un gran filtrante d’esterno di Koné e prova la botta dai 20 metri, calciando però alto; l’ex Empoli ha invece la migliore opportunità romanista: liberato da un gran tocco di Dybala, il fantasista italiano cerca la conclusione con il destro, ma Milinkovic-Savic risponde con la mano aperta e nega l’1-1. Vince di misura la squadra di Conte, che torna in vetta alla classifica dopo solo due giornate; è un peccato questo risultato per la Roma, che ha ancor più evidenziato come l’unico neo della formazione titolare sia la mancanza di un vero e proprio 9, un bomber che magari potrà essere acquistato nella sessione di calciomercato invernale.
Chiude la giornata il posticipo tra Bologna e Cremonese, con i felsinei che potrebbero agganciare Inter e Roma a quota 27 e portarsi a -1 dalle capoliste Milan e Napoli.

