Il giorno di Camplone: un pescarese tornerà a dirigere in serie B 

Storia di un predestinato che sta bruciando le tappe Prima nella Curi e nella Flacco, poi il corso Aia

PESCARA. Da anni nel mondo arbitrale abruzzese si parla di Giacomo Camplone come un predestinato. Su di lui hanno scommesso colleghi e dirigenti. «Arriverà», il refrain degli ultimi anni. E il treno passa oggi quando l’Aia, a Roma, ufficializza gli organici arbitrali per la prossima stagione e di conseguenza anche la promozione - anticipata nelle scorse settimane da il Centro - dell’arbitro classe 1989 del quartiere Portanuova di Pescara. Che già la scorsa estate era in rampa di lancio e che stavolta coronerà il sogno del salto in B per la gioia di tutta la sezione Aia che da decenni manca nella serie cadetta con un direttore di gara. Giacomo Camplone è laureato in Scienze Motorie, ha fatto prima la specialistica e poi ha completato il quinquennio di studi.
Il fischietto lo assorbe tra partite e allenamenti ma nella vita fa altro. Gestisce, infatti, un’associazione di ginnastica psicomotoria per bambini dai 4 ai 6 anni. In campo è dotato di una bella presenza, di lui dicono che sia intelligente e abile a leggere le partite. Ha iniziato ad arbitrare dopo aver frequentato il corso nel febbraio del 2005; la prima partita diretta risale al 22 maggio del 2005, al campo Rampigna: Villa Raspa-Angolana Giovanissimi provinciali. La scalata è stata veloce, perché sul campo il giovane Camplone rispondeva nel migliore dei modi alle sollecitazioni del designatore. Tant’è che il debutto nel campionato di Promozione avviene nel marzo del 2008 nel corso di Martinsicuro-Civitella Roveto. L’anno dopo è in Eccellenza e al suo debutto è legato una curiosità. Viene designato per la sfida del 29 marzo 2009, tra Atessa e Pineto. Solo che la partita dura solo un tempo e viene rinviata per il maltempo.
A distanza di tre giorni il recupero e Giacomo Camplone ha potuto finalmente completare la prima partita nel campionato di Eccellenza. L’escalation è inarrestabile, i dirigenti arbitrali se lo coccolano. Va che è una meraviglia. Talmente alta la fiducia che in serie D gli viene riservato un battesimo di fuoco: al Lamberti di Cava dei Tirreni, il 18 settembre 2011, va ad arbitrare Cavese-Palmese. Mica un debutto qualsiasi. Già da allora c’è chi inizia a parlare di Giacomo Camplone come un predestinato. Brucia le tappe anche tra i dilettanti. E nell’estate del 2015 viene promosso in serie C. Anche in questo caso la prima avviene in Campania, questa volta ad Ischia, sull’isola, il 6 settembre 2015 Ischia-Lupa Castelli Romani. Il rendimento in questi anni è stato sempre alto. Ecco perché il salto di categoria che oggi sarà ufficializzato non coglie nessuno di sorpresa. Nelle ultime settimane ha diretto tre gare dei play off: Feralpi Salò-Ravenna nel primo primo turno; poi Catania-Potenza e Arezzo-Pisa in semifinale. Per poi chiudere con il ritorno dei play out Bisceglie-Lucchese. Giacomo Camplone al fischietto è arrivato dopo aver tentato la fortuna palla al piede. Fino a 15 anni, infatti, ha giocato prima nella Curi e poi nella Flacco. Poi, la folgorazione per la divisa arbitrale. A memoria l’ultimo pescarese a dirigere partite nella seconda serie nazionale calcistica è stato Enzo Fuschi, circa 50 anni fa. Ecco perché la promozione di Camplone riempie di orgoglio tutti i tesserati (circa 260) della sezione di Pescara presieduta da Francesco Di Censo. Per anni Camplone si è allenato con un gruppo che comprende l’ex assistente di serie A Francesco De Luca, Elenito Di Liberatore, che ha appena appeso la bandierina al chiodo, l’ex assistente di serie B Alessandro Italiani, l’arbitro Claudia Di Sante Marolli e Francesca Di Monte (assistente internazionale all’estero e in Italia assistente di serie C). Oltre all’assistente pescarese Thomas Ruggieri.
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