Il Milan allunga il passo: batte la Viola e va a più 5 

Ibrahimovic assente, Romagnoli e Kessie mandano al tappeto la Fiorentina

MILANO. - Se non è fuga, comunque è allungo per il Milan, che ha liquidato la Fiorentina tenendo a distanza le inseguitrici, Inter e Sassuolo a 5 punti, la Juventus a 6. Alla fine Pioli ha festeggiato con i suoi giocatori in videochiamata il 2-0, confezionato nel primo tempo da un gol di testa di Romagnoli e un rigore di Kessie (che si è fatto parare il secondo da Dragowski) e salvato da un paio di prodezze di Donnarumma. In isolamento per il coronavirus, l'allenatore freme per tornare a Milanello ma intanto ha visto la sua squadra brillare anche senza Ibrahimovic, infortunato e comunque seduto a bordo campo, dove ha urlato consigli e richiami ai compagni. Per parlare di fuga forse è presto, ma l'idea di correre per lo scudetto è sempre meno un tabù. In questo tour de force, che si chiuderà prima di Natale contro Sassuolo e Lazio, i rossoneri appaiono freschi e giocano con notevole disinvoltura. L'esatto contrario della Fiorentina, in cui Prandelli ancora non è riuscito ad accendere la scintilla: 1 punto nelle ultime 4 giornate, la zona retrocessione poco distante, ma, soprattutto, poca intensità e tanta confusione, con Ribery a predicare nel deserto e Castrovilli appannato. Nella domenica dell'omaggio a Maradona, dopo il minuto di silenzio e gli applausi al 10', a San Siro è andato in scena uno spettacolo lontano anni luce da quello delle epiche sfide degli anni '80 con l'argentino in campo. Per il Milan, però, è più che sufficiente a continuare a volare, nonostante le assenze di Ibrahimovic, Leao, Bennacer e Castillejo. È la striscia più lunga di partite con gol dal 1973: sono 29, e questa volta il primo lo segna Romagnoli al 17', festeggiando con un gesto polemico contro le critiche delle ultime settimane. Malumori che sarebbero probabilmente montati se poco dopo Donnarumma non avesse deviato sul palo un mancino di Vlahovic, sfuggito proprio al capitano rossonero. Nella ripresa il portiere si è replicato su un pallonetto di Ribery, e prima ancora della partita si era fatto notare per il rinvio con cui rispondeva sul rinnovo di contratto: «Non c'è nessun problema. Mino (Raiola, ndr) sa quello che deve fare, la società vedrà. Io intanto mi godo il momento». Il periodo positivo del Milan prosegue, con una squadra che gioca leggera, con spirito offensivo, spingendo sulle fasce con Calabria, Saelemaekers e Theo Hernandez. Sulle corsie, non a caso, sono nate le azioni dei rigori (entrambi contestati dalla Fiorentina ma confermati dal Var). «Il secondo l'ho sbagliato ma il prossimo lo tiro comunque io», ha sorriso l'ivoriano, diventato intanto il terzo giocatore nato dopo il 1996 a segnare 25 gol in serie A, dopo Lautaro Martinez e Federico Chiesa.
Bonera e lo spirito del Diavolo. «In questo Milan vedo un altro tassellino da mettere a un puzzle iniziato tempo fa. Sapevo delle difficoltà di questa partita e nelle difficoltà abbiamo reagito da grande squadra quale siamo», sostiene Daniele Bonera, l’ex difensore rossonero sulla panchina a causa della positività di Stefano Pioli al Coronavirus. A fine partita, subito videochiamata con lui per festeggiare la vittoria: «Un gruppo vero e sano, con dei valori», ha detto ancora Bonera. «Siamo accomunati dallo spirito del gruppo con il Milan dell’ultimo scudetto».
Angelo Caradonna