Luca Palmiero

CALCIO / SERIE B

Il Pescara perde Palmiero, Kastanos sarà il regista 

Il centrocampista si ferma di nuovo e sabato alla ripresa della serie B non ci sarà. Il medico e il preparatore: «Rischio infortuni muscolari, conta l’aspetto mentale»

PESCARA. Cattive notizie per Nicola Legrottaglie. Quando il pieno recupero sembrava imminente, Luca Palmiero si è fermato di nuovo. Due giorni fa il centrocampista era tornato in gruppo, ma ieri non si è allenato a causa di un’infiammazione al ginocchio.
Il 24enne di proprietà del Napoli non sarà a disposizione nella sfida di sabato all’Adriatico (ore 18) contro la Juve Stabia. Se Legrottaglie dovesse confermare le indicazioni degli ultimi giorni e optare per il 4-3-3 o 4-3-2-1, al posto di Palmiero in posizione di playmaker agirà Kastanos, con Memushaj e Busellato mezze ali. Ieri erano assenti anche Maniero, Bocic e Pucciarelli per motivi precauzionali. I tre attaccanti hanno accusato un affaticamento muscolare, dovrebbero essere arruolabili per il match e si giocheranno due posti nel reparto avanzato che di certo sarà completato da Galano, titolare inamovibile e bomber dei biancazzurri con 12 reti.

Le incognite. Fabio Caserta ha lanciato l’allarme: «La mia squadra ha giocato la partitella e dopo mezz’ora era morta». È possibile che il tecnico della Juve Stabia abbia un po’ esagerato, ma di sicuro alla ripresa del campionato nessuno potrà presentarsi in condizioni fisiche brillanti. Dopo oltre due mesi di allenamenti svolti nelle proprie abitazioni, i calciatori non hanno potuto nemmeno testare la loro forma nelle amichevoli, come accade durante la preparazione estiva. Inoltre, in 41 giorni, da sabato fino al 31 luglio, dovranno scendere in campo dieci volte per concludere la stagione regolare. «Bisognerà gestire una situazione difficile anche per la sua unicità», spiega il medico sociale del Pescara Ernesto Sabatini, «gli allenamenti fatti a casa sono stati utili per conservare una discreta attività cardiopolmonare, però non possono essere equiparati a quelli svolti sul campo». Disputare un cospicuo numero di match in poco tempo e per di più con alte temperature potrebbe mettere a rischio l’incolumità dei giocatori. «Il rischio maggiore riguarda gli infortuni di natura muscolare. Giocando ogni tre o quattro giorni la squadra non avrà la possibilità di recuperare le energie. Per questo motivo saranno fondamentali le sensazioni dei calciatori che conoscono il loro fisico, capiscono quando arriva il momento di non forzare troppo e, in tal caso, si fermano senza pensare che potrebbero perdere il posto da titolare». Sabatini indica quale potrebbe essere la ricetta giusta per scongiurare danni gravi. «A mio avviso la componente psicologica farà la differenza. Chi avrà un approccio mentale migliore si troverà a suo agio, altrimenti il rendimento potrebbe essere condizionato negativamente. Stare a casa tanto tempo non è stato semplice per nessuno e adesso è altrettanto complicato gestire la situazione. Faccio un esempio, l’attesa per i risultati dei tamponi può generare uno stato di agitazione. Chi sarà più tranquillo avrà più chance di presentarsi al meglio. La serenità è sempre un’arma in più».

Buone sensazioni. Sereno è anche Riccardo Cantarini che ha curato la parte atletica dei biancazzurri guidandoli in video chat durante il lockdown e sul campo da circa tre settimane. «Gli allenamenti svolti dai calciatori nelle proprie case ci hanno aiutato a gestire al meglio la fase successiva», spiega il preparatore atletico di Silvi, «negli ultimi giorni la squadra ha lavorato avvicinandosi all’intensità che si verifica durante una partita, anche se è impossibile riprodurla nella stessa misura soprattutto a causa delle componenti psicologiche (motivazioni) e ormonale (adrenalina), però siamo soddisfatti del percorso e i dati che abbiamo raccolto sono confortanti. I ritmi saranno più bassi, tuttavia, la differenza la farà chi correrà meglio, non chi lo farà di più. Ci sarà la possibilità di effettuare cinque sostituzioni e molti elementi avranno l’opportunità di offrire un contributo. In questa fase i calciatori brevilinei e rapidi potranno esprimersi al meglio».
Giovanni Tontodonati
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