Il Teramo è spuntato, la Reggiana vince ed è prima

Decide un gol di Mogos, nel finale D’Orazio a un passo dal pareggio

REGGIO EMILIA. Un gol di Mogos al 34’ del primo tempo condanna un volenteroso Teramo alla seconda sconfitta esterna consecutiva. Non basta un secondo tempo tutto cuore per tornare a casa con un risultato positivo: la squadra di Nofri Onofri si arrende alla nuova capolista del girone B – insieme al Pordenone a quota 30 punti – che offre una lezione di cinismo, riuscendo a resistere ad un evidente calo fisico della ripresa. Petrella e compagni ci provano, ma non riescono a trovare la stoccata vincente, arrendendosi anche alla sfortuna che, prima della gara, costringe l’allenatore a rinunciare anche al portiere Rossi per un grave problema familiare: in porta va il giovane Calore, che dopo una buona parata si lascia un po’ sorprendere in occasione della rete del difensore locale.

La rete che deciderà la gara è la prodezza del singolo con la complicità della retroguardia biancorossa: Mogos, di ruolo terzino, prende palla a trenta metri e si invola verso la porta, brucia Speranza e inganna Manganelli per poi beffare il giovane estremo difensore con un tocco da posizione abbastanza defilata.

L’1-0 arriva dopo più di mezz’ora di partita giocata a ritmi molto bassi, con le due squadre che non vanno oltre soluzioni poco pericolose, una per parte da segnalare (al 17’ un tiro-cross di Petrella alzato in angolo da Perilli, al 33’ una punizione da fuori area di Manconi messa in angolo da Calore).

La rete subita disorienta il Teramo, che per dieci minuti sbanda e rischia di subire un raddoppio che non arriva perché i padroni di casa sbagliano spesso l’ultimo passaggio. In compenso Sansovini tocca il suo primo pallone un attimo prima dell’intervallo, riuscendo ad impegnare Perilli che fino a quel momento era stato quasi inoperoso.

Nel secondo tempo la musica sembra cambiare perché da una parte la Reggiana cala vistosamente (alla fine Colucci sarà costretto ad operare tre cambi, due dei quali dettati dalle precarie condizioni fisiche dei suoi e da conseguenti infortuni) e dall’altra Nofri Onofri riesce ad attingere forze fresche dalla panchina dopo aver insistito su un 4-3-3 orfano di Croce, Karkalis, Jefferson e Bulevardi (quest’ultimo tra le riserve poiché non in perfette condizioni). E’ in particolare il centrocampo a non funzionare, ma tra il 10’ ed il 20’ della ripresa l’allenatore rompe gli indugi ed inserisce Fratangelo al posto di Steffè, arretrando Di Paolantonio in mediana, dove trova ben presto spazio Carraro che sostituisce Petermann. A mettere pepe nella gara ci pensa il solito Petrella, che quando riceve il pallone tra i piedi dà sempre l’impressione di poter creare pericoli, mentre la Reggiana sfiora il bis soltanto a metà tempo con Guidone, unodegli obiettivi estivi del Diavolo.

Il Teramo cresce, e poco prima della mezz’ora ci prova in due occasioni prima con Petrella e poi con Ilari. Forte al posto di Sales è l’ultima mossa di Nofri Onofri, perché anche in tre minuti (più cinque di recupero) si può tentare di raddrizzare il risultato. L’allenatore spinge i suoi in avanti tanto che la Reggiana spreca un paio di contropiedi favorevoli per mettere in cassaforte il risultato, ma il pallone buono per il pari arriva al 48’: Carraro serve Di Paolantonio che apre per D’Orazio (un difensore, al pari di Mogos), il cui diagonale termina a lato di pochissimo. La gara finisce 1-0, con la Reggiana che tira un sospiro di sollievo ed il Teramo che si dispera: tanta buona volontà, ma per far punti serve più sostanza in area di rigore. Gli emiliani si godono la vetta della classifica nel girone B di Lega Pro, il Teramo mastica amaro e comincia a pensare alla seconda trasferta di fila, domenica a Forlì alle ore 18,30.

Andrea Stefani