Il verdetto dei tifosi: giocatori colpevoli
Il comunicato dei Rangers: «Aiuteremo la squadra nelle prossime due gare, ma poi a fine stagione via i mercenari»
PESCARA. La tregua è stata firmata. Lo hanno fatto ieri i Rangers con un comunicato duro, che però alla fine mette da parte l’amarezza e fa prevalere la necessità di stringersi attorno alla squadra. Il Pescara è atteso da due partite in casa contro Siena e Lanciano: la posta in palio è altissima e non bisogna lasciare nulla di intentato. Tra le righe della nota traspare tutta la rabbia per una stagione deludente e, secondo il gruppo storico del tifo biancazzurro, i principali responsabili sono i calciatori. «Siamo arrivati all'assurdo», questo un estratto, «nove mesi fa eravamo 2.000 in una piazza perché sarebbe stato l'anno del riscatto. Tutti descrivevano il Pescara come una delle squadre seriamente candidate alla promozione, invece oggi ci ritroviamo a cinquegiornate dalla fine a dover lottare per la salvezza».
In conclusione, arriva l’attacco frontale nei confronti dei giocatori. «Per questi motivi il nostro pensiero su quei 20 mercenari che indossano indegnamente la nostra maglia e i nostri colori, rimane e rimarrà lo stesso. Ma oggi dobbiamo mettere da parte il rancore e tenerci stretta la serie B. Sabato contro il Siena tiferemo per tutti i 90 minuti, tenendo bene a mente che tutti coloro che durante questi mesi si sono dimostrate persone senza un briciolo di amore per la maglia: appena verrà raggiunto l’obiettivo devono andare via».
Dunque, in vista della gara di sabato non ci sarà lo sciopero del tifo. I calciatori sono i principali imputati, stavolta la società e l’allenatore vengono risparmiati dalle critiche. In questo senso, la scelta di isolare la squadra da un ambiente in fibrillazione appare la più adeguata.
A Norcia, nella quiete delle colline umbre, i biancazzurri cercano di trovare le giuste motivazioni per concludere il torneo in modo dignitoso. Poi che cosa accadrà? Sarà rivoluzione? Staremo a vedere. Certo è che al termine di questa avventura burrascosa, in pochi resteranno in riva all’Adriatico. In ogni caso, ora è preferibile convogliare tutte le attenzioni sul presente. C’è una salvezza da raggiungere e le prossime due gare saranno probabilmente decisive. All’orizzonte ci sono Siena e Lanciano nel giro di quattro giorni. Entrambe saranno ospitate all’Adriatico, uno stadio che di certo non è rivelato un portafortuna. Dopo la Juve Stabia e la Reggina, il Pescara è la squadra che ha il peggiore rendimento casalingo del campionato con appena 22 punti conquistati. Cosmi sta lavorando per risolvere i tanti interrogativi che finora non hanno trovato risposte adeguate. “Questa squadra è un rompicapo”, disse qualche settimana fa.
Il rebus non è stato sciolto e il tempo a disposizione sta per scadere. Contro il Siena c’è ancora un dubbio legato al modulo: 3-4-3 o 3-5-2?
Nel primo caso il Pescara affronterebbe a specchio l’avversario. Il tecnico senese Mario Beretta, infatti, sembra orientato a schierare tre attaccanti. Cosmi, invece, potrebbe decidere di tornare al 3-5-2. Con il 3-5-2, davanti a Pelizzoli, in difesa agirebbero Zauri, Capuano e Bocchetti, a centrocampo Balzano, Nielsen, Brugman, Bovo e Salviato (o Rossi), in attacco Maniero e Ragusa. Se dovesse optare per il 3-4-3, verrebbe escluso un centrocampista (Bovo?) e al suo posto giocherebbe Caprari. La buona notizia arriva da Rossi. L’ex di turno ha smaltito il problema muscolare ed è tornato ad allenarsi con il gruppo. L’allenatore sta pensando di rilanciarlo, non si sa se dal primo minuto o durante il corso della sfida. In caso di utilizzo del tridente, Caprari dovrebbe riprendersi la maglia da titolare. Politano, reduce dalla gara con la Rappresentativa B Italia, ieri ha raggiunto Norcia, ma per il match di sabato pare destinato alla panchina.
Giovanni Tontodonati
©RIPRODUZIONE RISERVATA