L’Abruzzo in festa per l’Italia

Gli azzurri affrontano l’Olanda: c’è il tutto esaurito, diretta tv ore 20.50.

PESCARA. Un’altra notte di grande calcio: Pescara e l’Abruzzo abbracciano per la quinta volta l’Italia. L’ultima risale a sette anni fa, 1-1 con la Turchia. Sarà la prima in assoluto dei campioni del mondo allo stadio Adriatico-Cornacchia. Un’amichevole di prestigio - promessa dalla Figc subito dopo il terremoto del 6 aprile scorso - nel percorso che porterà ai Mondiali del 2010 in Sud Africa, una serata di festa per i tifosi abruzzesi più che mai affamati di grande calcio. Tutto esaurito sugli spalti, come per il trofeo Tim (con Juve, Milan e Inter) alla vigilia di Ferragosto; più della serata inaugurale degli Giochi del Mediterraneo, a fine giugno. Circa 22mila spettatori da tutta la regione - cancelli aperti alle ore 18,15 -, l’abbraccio sarà caloroso. Si passerà dalla contestazione di Parma (Italia-Cipro 3-2 di qualche settimana fa) alla festa di Pescara. Lippi, furioso nel dopo-gara del Tardini, ci spera: «Mi auguro che il pubblico ci dia una mano», ha detto il ct azzurro, «che faccia quello che ritenga più giusto fare, ma alla fine. Vorrei che ci incitasse durante la gara.

D’altronde, siamo i campioni del mondo. E ci siamo qualificati per i Mondiali. Qualche credito l’abbiamo acquisito finora...». Pescara avrà la possibilità di applaudire anche un figlio diventato campione del mondo. Quella in scena questa sera sarà un’altra tappa entusiasmante della carriera di Fabio Grosso, il pescarese partito dai dilettanti e salito fino al tetto del mondo. Per la prima volta giocherà nello stadio della sua città con la maglia azzurra. Non sarà l’unico abruzzese, visto che in panchina ci saranno anche il portiere del Napoli Morgan De Sanctis, di Guardiagrele, e l’attaccante del Villarreal Giuseppe Rossi, il cui papà è originario di Fraine, nell’Alto Vastese. Probabilmente, avranno spazio nell’altra amichevole, quella di mercoledì a Cesena contro la Svezia orfana di Ibrahimovic. Così come Salvatore Bocchetti, il difensore napoletano del Genoa che ha mosso i primi passi tra i professionisti nel Lanciano di Riccardo Angelucci.

Quella di questa sera (diretta Rai1 ore 20,50) sarà la vera Italia con 8-9 titolari e un paio di giovani, l’esordiente Antonio Candreva («per me è un centrocampista completo», sostiene il ct), 22 anni in forza al Livorno, e il 25enne genoano Raffaele Palladino («l’avrei chiamato anche prima se non avesse avuto problemi fisici», ha aggiunto), decisi a giocarsi una chance importante sulla strada che porta alla composizione della lista dei 23. «Mi aspetto una crescita dei singoli e del collettivo», ha detto Lippi. Anche nella strada che ha portato a Germania 2006 c’è stata un’amichevole con l’Olanda. «Una piacevole coincidenza», ha aggiunto, «ma questa volta abbiamo più certezze. Non è indispensabile fare una grande gara perché già siamo consapevoli delle nostre forze. Ma comunque ci proveremo». Gli orange rappresentano un banco di prova probante, nonostante le assenze.

Molto più di quelli offerti dalle squadre affrontate nel girone di qualificazione. L’Olanda, ad esempio, ha vinto il suo raggruppamento molto più facilmente degli azzurri. E nell’ultimo scontro diretto agli Europei del 2008 ha disintegrato l’Italia di Donadoni. Certo, non ci sarà Robben. In più c’è Wesley Sneijder in forte dubbio. Toccherà ai vari Kuyt, Van Persie, Van Bommel e Van der Vaart, tra gli altri, misurare il valore di una squadra, quella di Lippi, ridimensionata dalla Confederation Cup, ma orgogliosa e desiderosa di stupire ancora, così come nel 2006 in Germania.