Il corridore teatino Giulio Ciccone, 25 anni, della Trek Segafredo

CICLISMO / 103° GIRO D’ITALIA

L’Abruzzo si tinge di rosa con due tappe 

Ecco le 21 frazioni, il via il 3 ottobre. Nella nostra regione in programma la San Salvo-Roccaraso e la Lanciano-Tortoreto

MILANO. Nibali per il tris rosa, Carapaz per confermarsi, Evenepoel per stupire, Sagan per dare spettacolo. La 103ª edizione del Giro d’Italia stravolta dal coronavirus cambierà anche mese (da maggio a ottobre per la prima volta) e percorso (salta l’Ungheria, dentro la Grande Partenza in Sicilia), ma non perde il fascino di sempre tanto che per il ministro Spadafora è un evento fondamentale «per il rilancio del Paese».

Da Monreale a Milano, 21 tappe tutte italiane con 3 cronometro ma soprattutto 6 arrivi in alta montagna. «L’Etna alla terza frazione», prevede Nibali, «sarà un punto interrogativo importante, una salita del genere nella prima settimana può essere molto pericolosa per la classifica. La corsa si deciderà lì e nelle tappe alpine». Piancavallo, Stelvio, Sestriere: montagne confermate in un itinerario che prevede modifiche solo al Sud. I quattro giorni in Sicilia, lo scorporo in due della Castrovillari-Brindisi con Matera sede di partenza e arrivo, l’aggiunta dell’ascesa di Roccaraso e lo spostamento a Lanciano della base per la tappa successiva. Sì, l’Abruzzo sarà protagonista non solo con il corridore teatino Giulio Ciccone della Trek Segafredo, ma si colorerà di rosa per tre giorni. L’11 ottobre si correrà la San Salvo-Roccaraso con arrivo all’Aremogna. L’indomani giornata di riposo per poi ripartire martedì 13 ottobre con la Lanciano-Tortoreto.Il resto praticamente invariato: resta Rimini per omaggiare Federico Fellini nel centenario della nascita, resta Cesenatico con la volata davanti alla statua di Pantani, resta la novità della base militare di Rivolto sede delle Frecce Tricolori, resta la cronometro finale da Cernusco sul Naviglio (Città Europea dello Sport 2020) al Duomo di Milano. Lì spera di avere le energie per arrivare anche Peter Sagan, al debutto a 30 anni suonati e chiamato alla doppio sforzo Tour-Giro con appena 13 giorni di riposo: «Prometto di dare spettacolo e far divertire tutti in un anno terribile».
Il pubblico è un tema aperto: gli organizzatori hanno proposto un protocollo per poter permettere ai tifosi di raccogliersi nelle sedi di partenze e arrivo. «Mancherebbe altrimenti», la considerazione di Mauro Vegni, «lo spirito del ciclismo. Noi possiamo gestire la sicurezza solo in quelle aree, sicuramente non su tappe lunghe 200 chilometri. Aspettiamo il parere dei ministri di Sport e Salute». Spadafora non si sbilancia ancora sul tema, ma considera necessario il Giro d’Italia per la rinascita del Paese: «Ne abbiamo bisogno proprio adesso in cui stiamo uscendo da una difficile fase a causa dell’emergenza sanitaria, mi auguro che il Giro d’Italia possa coincidere con questo momento di grande rilancio del Paese». Un pensiero sposato anche da Urbano Cairo: «Il Giro a ottobre sarà unico, un veicolo di grande promozione per il Paese. Questo Giro tutto italiano sarà uno spot nel mondo delle nostre bellezze. Sono convinto che l’Italia ce la farà con la nostra fantasia, voglia, creatività e tenacia».
Roberto Di Candio