L’Aquila, tanti pregi e qualche difetto da sistemare: ecco cosa ha detto il 2-2 di Ascoli

Due volte in vantaggio la squadra rossoblù si è fatta raggiungere dai gol di Sardo allo stadio Del Duca. Mister Pochesci: «Gli anni passano per tutti. E quando un giocatore invecchia bisogna metterlo più vicino alla porta e in posizione centrale»
ASCOLI. Tanti pregi e ancora qualche difetto da sistemare. A partire dal pacchetto difensivo e da un centrocampo che numericamente sembra troppo corto. È un sorriso a metà quello del mister Sandro Pochesci dopo il 2-2 ottenuto in trasferta contro l’Atletico Ascoli, primo match del girone F di serie D della stagione 2025-2026. Il bicchiere può essere pieno o vuoto: dipende dalla prospettiva di chi guarda.
Da una parte, strappare un punto dal campo più difficile del campionato non può essere considerato un cattivo risultato; dall’altra, per due volte i rossoblù sono andati in vantaggio e si sono fatti riprendere. Tradotto: con un po’ di attenzione in più si poteva vincere.
Ciò che è parso più evidente, però, è stato il calo fisico dell’Aquila nella seconda frazione dopo un primo tempo ad altissimo livello. Complice l’assenza last minute di Zampa – infortunatosi durante la rifinitura – per la mediana Pochesci ha potuto contare soltanto su Mantini e Buchel, entrambi autori di una bella prestazione. Finché hanno retto le gambe, perché dal 65’ in poi la squadra è sembrata in affanno rispetto ai ritmi degli ascolani. Tra l’altro, i rossoblù hanno dovuto fare i conti con un Banegas sottotono, ingabbiato da questa posizione da trequartista che sembra limitarne le capacità offensiva. Le volte che il 33enne che si è reso pericoloso sono state tutte partendo dalla destra, sua posizione naturale, per tornare sul mancino e cercare l’assist o la conclusione. «Gli anni passano per tutti. E quando un giocatore invecchia bisogna metterlo più vicino alla porta e in posizione centrale», ha spiegato mister Pochesci. Fatto sta che in campo non si è visto il Pocho che ha fatto sognare i tifosi aquilani nelle scorse stagioni.
Ma i rossoblù hanno anche tante ragioni per sorridere. A partire da bomber Di Renzo che, dopo una prova non impeccabile in Coppa Italia contro l’Ascoli, ha fatto capire a tutte le ragioni per cui il ds Rossini ha puntato su di lui. Doppietta, un gol da mestierante e uno da cineteca, con un colpo di tacco da urlo su assist del baby talento Cioffredi.
Più in generale, il pacchetto offensivo a disposizione di Pochesci è indubbiamente uno dei più forti del campionato. E anche quello difensivo sembra in crescita. Dopo essersi scrollato di dosso i fantasmi dell’ultima partita di Coppa Italia, Tomas è cresciuto nel corso della partita, guadagnandosi la sufficienza. Scognamiglio ha giocato una partita sontuosa, così come Brunetti, colonna portante dei rossoblù. Che, al di là di qualche sbavatura, ha mostrato tutta la forza dei suoi uomini. A pallone, però, bisogna anche riconoscere il valore degli avversari: il classe 2005 Mattia Sardo ha vissuto un esordio da sogno con gli ascolani. Da esterno sinistro a piede invertito, ogni volta che rientrava sul destro riusciva a mettere in apprensione la difesa avversaria (chiedere a Cioffredi per conferma). Una prestazione super, coronata da una doppietta. E la ciliegina è stata la seconda rete: tiro a giro dal limite dell’area che si è insaccato sotto al sette, ovviamente imparabile per Michielin.
Un altro motivo per guardare il bicchiere mezzo pieno: se questa è stata la prestazione con i più forti del girone, all’Aquila basta sistemare qualche dettaglio per sognare in grande.