L’Avezzano, destino appeso a un filo: invia l’iscrizione ma non basta

Serie D. Senza le liberatorie dei giocatori e ulteriori carte, il club avrebbe solo altri sette giorni di proroga per mettersi in regola
AVEZZANO. Occorrerà aspettare ancora. Il destino dell’Avezzano rimanda ogni certezza alla prossima e ultima scadenza. I documenti per la richiesta d’iscrizione al prossimo campionato sono stati formalmente inviati ieri attraverso l’apposito portale telematico messo a disposizione dalla Lega Nazionale Dilettanti. Sebbene non esistano, ad oggi, le condizioni per ottenere le liberatorie dai tesserati che attendono di ricevere gli stipendi maturati nel corso della stagione appena conclusa. Non c’è chiarezza e non c’è accordo tra Andrea Pecorelli e i giocatori. Che ribadiscono la totale assenza di dialogo col numero uno dell’Avezzano. Gli unici contatti sarebbero avvenuti con l’ex ds Enzo Agliano e con l’ex direttore generale Claudio Anellucci.
Ma cosa accadrà ora? La documentazione presentata ieri, a poche ore dalla conclusione dei termini, per scongiurare il fallimento biancoverde, sarà bocciata nei prossimi cinque giorni per l’assenza di una parte degli incartamenti e delle relative tasse d’iscrizione. Una volta espresso il parere contrario, pena l’esclusione dalla serie D nazionale, il club avrà 7 giorni ulteriori di proroga per provvedere al pagamento dei giocatori, dello staff e dell’allenatore e presentare le liberatorie regolarmente sottoscritte dai tesserati.
La città resta alla finestra in attesa di conoscere le sorti dell’Avezzano, ormai appese a un filo. Ha fatto parlare nelle ultime ore la presa in carico della situazione da parte dell’ex presidente Gianni Paris, che ha avuto un ruolo nelle dinamiche delle ultime 48 ore. Sarebbe pronto a tornare in sella alla società in caso di accordo con la squadra. Lui stesso ha ragionato col tecnico Mirko Pagliarini in cerca di una soluzione economica che accontentasse tutti. La proposta avanzata all’allenatore (uno stipendio alla firma delle liberatorie e il resto, fino al 50%, in cinque rate mensili), non ha raccolto il consenso dei giocatori. Che si sentono presi in giro dopo un anno di sacrifici.
E proprio sul ruolo giocato da Paris, la città si aspetta di avere contezza dalla stessa proprietà. Che neppure ieri, a iscrizione avvenuta, ha dato conto ai tifosi e alla squadra circa lo stato attuale dei fatti.
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