Calcio serie D

L’Avezzano è nel baratro: il calcio rischia di sparire

10 Luglio 2025

Le speranze di farcela sono pochissime. Torna in pista anche Paris per salvare il club, ma non c’è accordo con i tesserati

AVEZZANO. Poche ore e ancor meno speranze di salvare l’Avezzano calcio. Potrebbe arrivare alle 17 di oggi il verdetto ultimo, che decreterebbe la fine della recente era biancoverde. Se entro allora il presidente Andrea Pecorelli non provvederà all’invio telematico della documentazione necessaria ai fini dell’iscrizione, la società di via Ferrara sarà ufficialmente esclusa dalla serie D nazionale. Fallimento sportivo, in parte, annunciato. Da settimane la proprietà si è chiusa a riccio, negando qualsiasi aggiornamento rispetto al reperimento delle risorse necessarie a garantire il futuro del sodalizio di via Ferrara.

Nessuno dei tesserati è mai stato convocato per risolvere la propria situazione debitoria. Che accomuna tutti. Giocatori, allenatore e staff. Nelle ultime ore, con lo spauracchio delle scadenze alle porte, si è mobilitato l’ex presidente Gianni Paris. Stando a quanto riferisce la stessa squadra, l’avvocato, imprenditore e romanziere avezzanese ha personalmente proposto loro una sorta di “sanatoria”, al fine di ottenere le liberatorie e iscrivere l’Avezzano al prossimo campionato. Proposta che, però, non ha messo i ragazzi in condizione di accettare. «Non solo ci è stato offerto il 50% di quanto ci spetta, ma ci sarebbe stato versato in cinque rate. A fronte della liberatoria da sottoscrivere nell’immediato», ha detto l’allenatore Pagliarini. «Non è una soluzione da proporre. Eppure, nonostante tutto, abbiamo addirittura rilanciato chiedendo il 40% del totale alla firma, e l’ulteriore 10% nei tempi e nei modi a lui congeniali. Ci siamo sentiti rispondere che non ci sono le condizioni per provvedere al pagamento di tale importo. Non credo, allora, ci sia molto da aggiungere». Il ritorno di Paris potrebbe rivelare colpi di scena.

Non è escluso che lui stesso, o l’attuale proprietario, provvedano a produrre gli incartamenti per la domanda di partecipazione. Per poi cercare soluzioni nel corso della prossima settimana, vale a dire nel periodo concesso per l’adempimento delle liberatorie stesse. «Che sia chiaro», continua Pagliarini, «se l’Avezzano fosse iscritto, chiunque voglia sedersi a trattare con noi, sappia che non siamo disposti ad accettare ulteriori prese in giro. Alla fine di tutta questa storia, siamo sempre stati gli unici a scendere a compromessi».

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