Nicola Legrottaglie nella foto che ha postato sui social insieme alla "telefonata" alla mamma che non c'è più

CALCIO / SERIE B

Legrottaglie, il messaggio d'affetto alla madre conquista i tifosi

Dopo essere riuscito ad entrare nelle menti dei giocatori, il neo allenatore del Pescara entra nel cuore dei supporter biancazzurri con un testo inviato alla mamma che non c'è più

PESCARA. Legrottaglie dopo essere riuscito ad entrare nelle menti dei giocatori del Pescara conducendoli alla vittoria contro il Pordenone, entra nel cuore dei tifosi e dei pescaresi. Ma ci entra non solo per le sue qualità e competenze tecniche (che avrà comunque occasione di continuare a dimostrare alla guida del Pescara), ma per le sue qualità umane, di cuore e di atleta di Cristo.

Lo ha fatto pubblicando sulla sua pagina fb e sul suo account Instagram un messaggio alla madre che non c'è più e con una foto che lo ritrae davanti al mare intento a fare una telefonata. Giovane, moderno, l'ex difensore di Juve e Milan e neo allenatore del Pescara si dimostra attento alla comunicazione, non solo all'interno dello spogliatoio, ma anche a quella sui social. Nel messaggio-telefonata alla madre emergono queste sue qualità che, abbinate alla profonda fede, lo rendono il figlio che le mamme sognano. E che fa commuovere. (a.mo.)

Ecco il testo che Legrottaglie ha "inviato" alla madre:

"Volevo chiamarti. Volevo chiamarti ieri sera, mamma, per raccontarti della partita. Abbiamo giocato molto bene, abbiamo vinto. I ragazzi sono stati eccezionali e io ero emozionato. Volevo chiamarti per raccontarti una nuova prima volta, da allenatore, su una panchina di serie B. Come quando ti chiamai dopo la prima partita da professionista, dopo la prima in serie A, dopo la prima in nazionale. Volevo chiamarti per leggerti il capitolo di un libro, come quando ti chiamai per annunciarti l’uscita della mia prima pubblicazione, con la differenza che questo mi sembra più bello, più avvincente, perché non lo sto scrivendo io, ma l’Autore che piaceva tanto anche a te e che mi hai fatto conoscere. Io sono solo la penna, la mano è la Sua. Non so cosa leggero’ domani, vivendo, ma so che sarà un bellissimo libro non scritto, perché conosco la fine, o, meglio, il nuovo inizio. Volevo chiamarti per chiederti come si sta in quel nuovo inizio. Volevo chiamarti per farti gli auguri, perché ieri era il tuo compleanno. Giusto per rendere ancora più speciale la giornata, per darmi un carico di emozioni in più, che, aggiunte a quelle della partita, le fa traboccare. Volevo chiamarti, ma non ho il numero. Non posso sentirti, ma mi sembra di vederti. Guardando il mare. Guardando il cielo".