Luci a San Siro: è la notte del derby di Milano

Alle 20.45 c’è Inter-Milan: Inzaghi vuole continuare a dominare, Fonseca invece si gioca la panchina
MILANO. Luci a San Siro: è la notte del derby. Alle 20.45 si gioca Inter-Milan. Sfida tra due realtà agli antipodi, in questo momento. Nerazzurri rinforzati anche dal pari solido di Manchester, rossoneri a pezzi dopo il ko casalingo europeo e i fischi dei tifosi. Inzaghi ha basi forti su cui lavorare per la lotta scudetto, Fonseca invece rischia già la panchina.
Ad Appiano Gentile, mai come questa volta, si sa che la favorita è una soltanto, e se a questo aggiungiamo i sei derby vinti consecutivamente (con annessa paura per la cosiddetta «legge dei grandi numeri«) ecco che in casa Inter la scaramanzia ha un posto tutto suo nello spogliatoio. Più concretamente, invece, basterebbe riguardare la prestazione di grande personalità messa in campo a Manchester contro la corazzata City, che ancora una volta ha dovuto fare i conti con la tecnica, la tattica e l’organizzazione perfetta della squadra di Inzaghi, ormai salita a un livello superiore, quello che dovrebbe permetterle di non guardare alla cabala ma soltanto alle prestazioni sul campo: «Il derby lo sappiamo tutti cosa rappresenta», ha detto Inzaghi. «Ci vorrà un’Inter speciale perché dopo la partita che abbiamo fatto in Europa abbiamo speso tante energie fisiche e mentali. Ma a volte in partite come il derby trovi energie che neanche pensavi di avere. I derby passati non bisogna proprio pensarli. Sono bellissimi ricordi, ma i ricordi non portano punti e gol».
Potrebbe essere l'ultima volta che si siederà sulla panchina del Milan ma a guardarlo, a sentirlo parlare, non si direbbe. Paulo Fonseca, alla vigilia di un derby che sarà decisivo per il suo futuro professionale, non è preoccupato, non è teso, non cerca alibi e non prova neppure a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Se il mio futuro dipenderà dal risultato? Non ci penso. La cosa più importante è la squadra e la partita. Quello che ho fatto in questi giorni è concentrarmi su ciò che posso controllare cioè il mio lavoro», risponde con tranquillità in conferenza. Solo quattro giorni fa sono arrivati i fischi e le contestazioni della Curva Sud. I rumors sugli screzi tra Ibra e il tecnico, le voci sui sondaggi per Terzic, Tudor, Sarri, non hanno minato (almeno a quanto emerge in conferenza) l'umore di Fonseca. «Le motivazioni che un derby porta con sé però possono ribaltare ogni scenario. Dopo sei sconfitte la vittoria è di dovere. E per Fonseca potrebbe essere la rinascita, oppure la definitiva condanna».