CALCIO SERIE B

Mancuso si riprende il Pescara 

Il gol alla Cremonese è il secondo di fila al debutto: l’anno scorso segnò contro il Foggia

PESCARA. Stesso copione a un anno di distanza. Il 27 agosto del 2017 all’Adriatico contro il Foggia, al 78’ Leonardo Mancuso entra in campo al posto di Nando Del Sole e dopo pochi secondi realizza il gol del 4-1. Sabato, allo Zini di Cremona, al 66’ l’attaccante del Pescara sostituisce Andrea Cocco e all’ultimo assalto regala un punto d’oro ai biancazzurri. La speranza è che, a differenza di Zdenek Zeman, Bepi Pillon continui a poter contare sul 26enne milanese per le prossime gare. Dopo quel match con il Foggia, infatti, Mancuso si fa male (lesione al retto femorale) restando lontano dai campi per oltre un mese e mezzo.
Il guizzo al 93’ dell’ex Sambenedettese ha consentito al Delfino di evitare un ko che sarebbe stato ingiusto. A Cremona Pillon lo ha escluso dall’undici titolare facendolo entrare nella ripresa e Mancuso ha risposto all’appello con grande determinazione. Al di là della rete, il calciatore cresciuto nel Milan ha avuto un buon impatto sulla partita muovendosi in maniera giusta su tutto il fronte d’attacco. Così, a fine partita, sono rispuntati commenti riguardanti il suo vero ruolo. Per alcuni Leonardo non è un esterno puro da utilizzare nel modulo 4-3-3. Eppure, giocando in quella posizione e con quel sistema di gioco, prima di essere acquistato dal Pescara ha fatto faville in serie C con la maglia della Samb. Capocannoniere del campionato con 22 gol (più altri 3 ai play off e uno in coppa Italia), Mancuso ha dimostrato di saper interpretare il ruolo e di non aver alcun problema nel 4-3-3. Nella stagione scorsa con Zeman ha invece avuto qualche difficoltà. Oltre al gol all’esordio contro il Foggia, durante la gestione del boemo, in 21 partite l’attaccante ha realizzato solo altre due reti con l’Avellino e di nuovo contro il Foggia nel match di ritorno.
Poi Zeman è stato sostituito da Epifani che, dopo le prime due sconfitte, ha cambiato modulo presentandosi ad Avellino con il 3-5-2. Mancuso ha giocato in coppia con Pettinari segnando il gol del momentaneo 2-1 per il Delfino nella gara terminata in parità(2-2). In seguito, sulla panchina del Pescara è arrivato Pillon che ha riproposto il 4-3-3 con qualche correttivo rispetto a Zeman.
In quel sistema, Mancuso si è trovato bene e il suo rendimento è cresciuto. In otto partite giocate dal titolare con Pillon, Leonardo è andato a segno cinque volte: un gol contro Bari e Ternana, tre con lo Spezia). Dunque, a distanza di un anno, le riflessioni sulla sua collocazione ideale si ripresentano con forza, soprattutto dopo che Pillon ha inserito Marras al suo posto nella formazione titolare. La sensazione è che per esprimersi al meglio debba giocare più vicino alla porta avversaria.
Sull’argomento interviene l’ex centrocampista biancazzurro Ottavio Palladini, ora tecnico della Vastese. «Bisogna fare una distinzione», afferma Palladini che lo ha allenato nella Sambenedettese, «se si pensa al classico esterno offensivo che parte, punta e salta l’avversario, beh, queste non sono caratteristiche peculiari di Mancuso. Lui ha altre capacità, ugualmente importanti per interpretare quel ruolo. Ad esempio sa attaccare bene gli spazi con tempi di inserimento perfetti. Somiglia tantissimo a Callejon del Napoli. Inoltre, può fare la prima punta di manovra, perché si sa muovere. Leonardo è un gran calciatore».
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