Memushaj: Pescara in B la salvezza a tutti i costi 

La mezzala al rientro dopo il Covid: «Sto bene e lotterò fino alla fine»

PESCARA. Un mese lontano dal campo e tanta voglia di rivalsa. Ledian Memushaj riabbraccia il Delfino dopo l’ultima gara giocata contro la Salernitana, lo scorso 23 gennaio. Assente per quasi 30 giorni a causa della positività al Covid. Ora, però, è finalmente guarito e vuole aiutare il Pescara a centrare la salvezza. Il 34enne centrocampista albanese è alla sesta stagione in riva all’Adriatico, ha scelto il biancazzurro come seconda pelle, ha comprato casa a Pescara e chiuderà la carriera con il Delfino, dato che il suo contratto è in scadenza nel 2023.
Crede alla salvezza e non vuole assolutamente fare calcoli o previsioni. Sabato pomeriggio allo stadio Adriatico arriverà il Lecce e lui vorrà esserci, visto che è uno degli ex per aver giocato in Salento nella stagione 2012-2013. Era il campionato di serie C e l’attuale vice capitano del Pescara collezionò 34 presenze con 4 gol realizzati.
Memushaj, come sta fisicamente dopo aver vinto la battaglia contro il Covid ? È pronto per giocare sabato?
«Sto bene e mi sento pronto per giocare. Se dovesse servire, e il mister lo riterrà opportuno, sarei pronto per scendere subito in campo».
Un punto nelle ultime sei partite con Roberto Breda in panchina e poi l’esonero del tecnico. Come si spiega questa involuzione e cosa è successo per arrivare ad un punto così basso della stagione?
«Sinceramente non saprei darmi una spiegazione. Mi dispiace per Breda, perché con lui siamo riusciti anche a centrare dei risultati. Poi, dopo la sosta invernale, abbiamo avuto una involuzione e non riesco a capire cosa sia successo. Mi dispiace tanto per come sono andate le cose e, purtroppo, quando ci sono questi momenti, nel calcio sono sempre gli allenatori che pagano».
Da dieci giorni è arrivato il nuovo tecnico Gianluca Grassadonia, che al debutto contro il Frosinone ha fatto vedere qualcosa di diverso. Che tipo di allenatore è?
«È un tecnico molto preparato e fa giocare bene le sue squadre. Sicuramente con lui ci sarà un calcio diverso rispetto a prima e noi dobbiamo essere bravi a cercare di capire le sue indicazioni il prima possibile»
Crede nella salvezza o pensa che sia davvero impossibile raggiungerla?
«Certo che ci credo! Anzi, guai a non crederci e dobbiamo puntarci tutti fino alla morte».
Quale potrebbe essere la ricetta per un pronto riscatto?
«Lottare fino alla fine. Mancano ancora tante partite da giocare da qui alla fine campionato e bisogna dare il massimo. Sempre».
Lecce, Cittadella, Spal e Pordenone. Alle porte c’è un calendario terribile. Ora serve tutta l’esperienza di Memushaj. È pronto per un gran finale di campionato?
«È vero, davanti abbiamo partite difficili, ma saranno tutte così da qui in poi. In questo momento non possiamo soffermarci a pensare se una partita è difficile o facile. Non abbiamo tempo per fare questi ragionamenti, bisogna andare al massimo».
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