Romelu Lukaku

PALLA AL CENTRO

No bollicine, Conte ha forza e concretezza

Il week end perfetto del popolo interista si chiude con la riconquista del primo posto in classifica. Sabato le sconfitte della Juventus e del Milan e ieri sera il successo sulla Lazio che consente il sorpasso in vetta alla classifica a spese dei cugini. Proprio alla vigilia del derby in programma domenica (ore 15). Per la prima volta in questa stagione Inter in testa, nel girone di ritorno non accadeva dal 2010. La classifica si accorcia e i nerazzurri la comandano grazie ai gol di Lukaku, capocannoniere al pari di Ronaldo nonché punta di diamante del miglior attacco (54 reti) della serie A. Pragmatica e concreta la squadra di Antonio Conte: è la Lazio che fa la partita e che ha il maggior possesso palla; è l’Inter che segna più gol e colleziona le migliori occasioni da rete. La stoffa della grande squadra si vede dalla reazione dopo l’eliminazione in coppa Italia. L’Inter sprigiona potenza fisica, organizzazione e senso pratico. Non è bella, ma è forte. Non regala bollicine, ma vince. Si mette dietro e poi innesca negli spazi la premiata ditta Lukaku&Lautaro Martinez. Regolare e concreta: d’ora in poi - in questa settimana ripartono le coppe europee - non avrà altro a cui pensare se non la riconquista dello scudetto. Classifica accorciata: dai 50 punti dell’Inter ai 40 di Napoli, Lazio e Atalanta ci sono sette squadre. Una vincerà lo scudetto, ma sul piano economico per ognuna di esse è fondamentale qualificarsi per la Champions, ovvero finire tra le prime quattro in graduatoria. Piazzamenti che garantiscono i soldi necessari per restare ad alti livelli. E chi resta fuori deve ridimensionare. In tempi di Covid - senza i soldi del botteghino e con gli sponsor che diminuiscono - è questione di vita o di morte. Calcistica, ovviamente.
@roccocoletti1.

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