Notaresco gioca e L’Aquila vince il derby
L’argentino Banegas decisivo: prima pareggia su punizione il gol di Arrigoni (su rigore) e poi ispira il 2-1 di Keita nel finale
L’AQUILA. Se l'è vista brutta L'Aquila contro il Notaresco di Mattia Evangelisti. I rossoblù teramani, dopo un bel primo tempo, hanno fatto meglio degli aquilani che malgrado lo sforzo, non sono riusciti quasi mai a portare grosse insidie verso la porta difesa da Loliva. Vero, Pagliari ha dovuto subito fare a meno del "puntero" Belloni causa problemi muscolari, ma di certo in tanti si aspettavano un atteggiamento diverso da Brunetti e soci. La pressione del Notaresco, sopratutto nella prima frazione, ha stoppato le folate offensive portate dai padroni di casa, ma di certo Pagliari e il pubblico si aspettavano qualcosa di meglio. Il Notaresco, invece, ha azzeccato quasi tutto, tranne la mira ovviamente: due volte i rossoblù potevano far male a Michielin, ma prima Sall e poi Persano non hanno avuto la freddezza giusta per segnare.
Le cosiddette ripartenze non hanno avuto gli effetti sperati, ma la squadra ospite di certo ha ben figurato al cospetto di una squadra più attrezzata. A proposito di infortuni, anche i teramani hanno perso un faro importante all'interno dello scacchiere con Di Bartolo costretto ad alzare bandiera bianca dopo uno scatto nei pressi della trequarti.
Al riposo le due squadre sono andate sullo 0-0 ma ai punti la squadra ospite avrebbe meritato qualcosa di più con L'Aquila sottotono e con poche idee. Nella ripresa Pagliari cambia subito due uomini con Giannini e Keita (entrambi decisivi) al posto di Mantini e Del Pinto e da quel momento qualcosa di meglio si è visto anche se a cambiare volto al match è stato il Notaresco.
Prima del vantaggio di Arrigoni, arrivato attorno al 25' del secondo tempo, Giannini è sembrato subito pimpante e in un’occasione (17') la sua conclusione dalla distanza poteva portare in vantaggio i suoi. Al minuto 25 del secondo tempo, invece, a mettere la freccia del sorpasso è stato il Notaresco che con Arrigoni ha sfruttato a dovere la massima punizione decretata da Polizzotto. Sulla conclusione di Persano è stato galeotto il braccio di Di Santo che, come a San Benedetto del Tronto, non è riuscito a mettere l'arto superiore dietro la schiena per evitare l'impatto con la sfera. L'Aquila a quel punto aveva isogno del classico "scossone" che è arrivato dieci minuti più tardi: l'offensiva di Keita, bloccata irregolarmente dalla linea difensiva notareschina, ha permesso a Banegas di calciare una punizione dalla mattonella a lui più congeniale, ma un conto sono le parole, altro sono i fatti: l'interno mancino del Pocho, per forza e precisione, si è visto poche volte in queste categorie e la traiettoria finita all'angolino ha lasciato di sasso il pur bravo Loliva. Sembrava tutto fatto, con un pari che avrebbe comunque accontentato entrambe ma nel calcio il "piede caldo" può cambiare le carte in tavola e il piede caliente di Banegas ha baciato perfettamente la testa di Keita - o viceversa - facendo esplodere di gioia l'Italo Acconcia, all'ultimo respiro. Vittoria e primo posto in classifica, sia pur in coabitazione.
Lorenzo Valleriani