Calcio

Oddo: «Al Braglia sarà una gara spettacolare»

25 Settembre 2025

Il tecnico ha guidato il Pescara e gli emiliani: «Modena forte, ma Vivarini mi piace e punto su Tsadjout»

PESCARA. Fra i doppi ex della sfida di domenica Modena-Pescara più apprezzati per stile e capacità c'è il tecnico Francesco (Franco) Oddo, che negli anni '90 ha allenato a più riprese le due squadre. «Ricordo con piacere entrambe le avventure anche se è trascorso del tempo», esordisce il 79enne ex docente di educazione fisica, nativo di Trapani ma residente a Città Sant'Angelo, e padre del campione del mondo Massimo Oddo attuale allenatore del Milan Futuro in serie D nonché nocchiero dell'ultima promozione in serie A del Delfino targata 2016.

Che ricordi ha del Pescara e del Modena?

«Sono state due belle esperienze che mi hanno formato nel prosieguo della carriera, verso altre panchine come Reggiana, Salernitana, Venezia, Messina e Avellino. Modena, come del resto Pescara, è un ambiente tranquillo dove si può lavorare in pace e farsi trascinare dal pubblico che con entusiasmo segue le vicende calcistiche. Loro quest'anno sono partiti molto bene, primi in classifica, e hanno già raggiunto un buono stato di forma. Non conosco gli obiettivi della società ma sicuramente vorranno proseguire sulla scia di come hanno iniziato il campionato».

Come vede il Pescara in quest’avvio stagionale?

«Mi sembra una formazione in salute che ha assorbito senza troppi problemi il cambio di guida tecnica. Vivarini è un allenatore preparato che fa giocare bene le proprie squadre, in velocità e in profondità, senza esagerare con il possesso palla che si vede nella maggior parte delle partite e che poi diventa di una noia mortale. Mi aspetto una bella gara, con continui ribaltamenti di fronte, tra due formazioni che cercheranno entrambe di vincere senza accontentarsi».

C'è qualche giocatore del Pescara che l’ha particolarmente impressionato?

«Direi che ci sono vari elementi validi. Se proprio devo fare un nome, mi è piaciuto il centravanti Tsadjout, si vede che ha fame e voglia di arrivare. D'altronde il segreto nel costruire una rosa è proprio quello di formare un mix tra gioventù ed esperienza, con qualità tra i reparti. La rosa del Pescara mi sembra omogenea, senza primedonne, con gente abituata a lavorare in mezzo al campo e con tanti giovani vogliosi di mettersi in mostra».

Che campionato di serie B le pare in questo scorcio iniziale?

«Hanno giocato appena quattro partite e obiettivamente sono poche per esprimere un giudizio completo. Il Pescara, intanto, sta dimostrando di poterci stare in questa categoria ed è già tanto per una matricola. Ma non dimentichiamo che questa piazza è abituata a disputare dei tornei ambiziosi in cadetteria e non ci si potrà mai abituare a delle semplici salvezze. Al pubblico di Pescara piace vedere un certo tipo di gioco propositivo ed efficace e non si è mai accontentato del singolo risultato strappato con le unghie e con i denti. Poi il campionato di serie B è sempre il solito, equilibrato, dove puoi vincere o perdere contro chiunque e con una differenza di valori minima tra la zona play off e quella play out». 

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