Paghera: noi e il pubblico il Biondi diventa un fortino

30 Novembre 2015

Il mediano della Virtus, raggiante dopo il successo col Latina, esalta i tifosi: «Con questa unità d’intenti sarà dura per tutti fare risultato a Lanciano»

LANCIANO. Quella contro il Latina potrà essere ricordata come la partita che ha dato una svolta al campionato della Virtus Lanciano se, in casa rossonera, tutti proseguiranno nella stessa direzione: la squadra in campo con i risultati e il pubblico sugli spalti. Che sabato si sia percepito un clima diverso sulle gradinate del Biondi se ne sono accorti in molti, ed è questa una delle prime cose che al novantunesimo ha voluto sottolineare in sala stampa Fabrizio Paghera: «Abbiamo un cuore grande», ha detto il mediano davanti a microfoni e taccuini, «e quando siamo una cosa sola, noi con l’ambiente che ho visto oggi, ma che non ho visto sempre quest’anno, venire a vincere a Lanciano è dura per tutti. Non so come finirà il campionato, ma con questo clima, e con questa unità tra squadra e tifosi, la Virtus sarà dura a morire», ha sottolineato Paghera, «non so se siamo stati più noi a trascinare il pubblico o il contrario, ma per la prima volta dall’inizio della stagione allo stadio ho avvertito un’atmosfera diversa».

Sarà stato il clima di agonismo e di rabbia generato da qualche decisione discutibile del direttore di gara? Sarà stata la percezione da parte della piazza che la vittoria era fondamentale come non mai?

In ogni caso il risultato è stato uno stadio “agguerrito”, che si è scaldato in ogni settore e che ha ritrovato una curva più compatta rispetto ad altri appuntamenti casalinghi. Il risultato è stato un successo pesante, che rimette in carreggiata la squadra di Roberto D’Aversa. I rossoneri hanno scacciato l’incubo del fanalino di coda, mettendo a distanza di sicurezza il Como; sono rimasti a stretto contatto con quel fatidico sestultimo posto che vale la salvezza diretta, e che al momento è occupato da due squadre che i frentani devono affrontare in trasferta a dicembre, vale a dire Avellino e Ternana. «La vittoria è importante per il morale prima tutto», ha commentato Paghera, «di certo anche per la classifica, ma adesso serve innanzitutto per continuare a lavorare con entusiasmo. Da un po’ di partite non riuscivamo a vincere, e non era una situazione facile, però i tre punti conquistati con il Latina ci fanno capire che siamo sul strada giusta», ha aggiunto il centrocampista, «per salvarci naturalmente dobbiamo migliorare, ma vincere ci fa credere nel lavoro nostro e dello staff tecnico che è di primo livello. Abbiamo i nostri limiti, altrimenti non saremmo lì sotto, ma se c’è questo spirito la strada è quella giusta: ci dobbiamo credere e dobbiamo credere in quello che facciamo». Sabato Paghera è stato schierato in una posizione abbastanza insolita per lui, che abitualmente occupa il centro della mediana a tre. D’Aversa l’ha posizionato invece a destra, lasciando la cabina di regia ad Armin Bacinovic, e l’esperimento ha dato risultati ampiamente positivi. «La certezza di giocare in quel ruolo l’ho avuta solo poco prima della partita, anche se qualcosa in settimana l’avevo intuita da alcune cose che il mister ci ha fatto provare», ha rivelato Paghera, «non è stata comunque una novità assoluta, perché nella stessa posizione ci ero già stato in diverse occasioni, in particolare quando l’allenatore era Marco Baroni. Di sicuro giocare con Armin a fianco è tutto più facile», conclude Paghera, «ma ad ogni modo non è stata una questione di uomini, né è importante quanto abbia fatto singolarmente ognuno di noi: la vittoria contro il Latina è stata una vittoria di tutti e una vittoria dello spirito di squadra».

Andrea Rapino

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