Pescara, atto di fede dei tifosi: mercato a rilento, ma già 2.150 abbonamenti

Superato, senza colpi nella campagna rafforzamento dell’organico, il dato del 2024: il club ora punta a quota 4.000
PESCARA. Un atto di fede. Gli oltre 2.150 abbonamenti sottoscritti dai tifosi del Pescara in vista della stagione del ritorno in serie B sono una vera e propria prova di amore per i colori biancazzaurri. In attesa del gran finale, dell’ultima settimana prima dell’esordio in programma venerdì 22 agosto, in casa, contro il Cesena. È immaginabile, infatti, che in prossimità della prima di campionato la vendita degli abbonamenti abbia un’impennata. Accade spesso così.
Intanto, anche in presenza di un mercato senza particolari colpi in entrata, va registrato il netto superamento della quota abbonamenti della passata stagione, di poco superiore alle 1.300 unità. Un dato di fatto assodato. La società punta alle quattromila tessere vendute, un obiettivo ambizioso ma non utopistico.
Va, comunque, rimarcata la voglia di calcio, la passione per il Pescara con le 2.150 tessere già vendute per riabbracciare la serie B. Non un traguardo scontato: vuoi per la concorrenza delle pay tv vuoi per gli inevitabili aumenti che si abbinano alle difficoltà economiche presenti all’interno delle famiglie.
Nel rimarcare gli aspetti positivi non si può sottacere di una serie B a due marce anche nella campagna abbonamenti. Vero che 2.100 sono tanti per una neopromossa che non ha ancora scoperto le sue carte in tema di rinforzi, ma come non pensare alle 7.500 tessere già vendute ad Avellino, un’altra neopromossa? O alle 14mila tessere di Palermo, una piazza che ambisce alla promozione in A e non sta badando a spese pur di mettere a disposizione di Pippo Inzaghi i giocatori necessari? La voglia di calcio c’è un po’ ovunque: il Venezia dopo una retrocessione dalla serie A è a quota 4.000 abbonamenti; La Spezia record con 6.500. Oltre 4.000 abbonamenti a Mantova, 4.500 a Catanzaro. E che dire della Sampdoria? Dopo la salvezza ai play out e con una società sull’orlo del fallimento sono già oltre diecimila gli abbonamenti assegnati. Una piazza come Cesena in passato è arrivata a diecimila abbonamenti, oggi ha superato quota settemila. Il passato.
In epoca recente la campagna abbonamenti a Pescara non ha fatto registrare grandi numeri. Per svariati motivi, non ultimo la frattura esistente tra la tifoseria e il presidente Daniele Sebastiani. In serie C, ovviamente, non è mai stata toccata quota 2.000. Da qui, il fatto che essere già oltre quota 2.150 senza che la squadra sia stata completata è un dato che può ritenersi soddisfacente. Il dato più lusinghiero ovviamente è quello relativo alla stagione 2016-2017, l’ultimo in serie A: 8.483 abbonamenti. Un dato record negli anni Duemila per il Delfino. Ma anche i cinquemila sfiorati nella stagione successiva in B non sono male. Quota cinquemila, invece, è stata superata nella stagione 2013-2014, anche quella successiva a un’esperienza in serie A. Anche quella carica di aspettative e in grado di stimolare gli appetiti e i sogni del pubblico. I tempi del calciomercato non aiutano. Chi non ha i milioni da investire deve attendere e lo stesso fa il tifoso. Ad esempio, a Pescara negli ultimi anni non c’è stato un centravanti in gradi di accendere i sogni e le aspettative del popolo biancazzurro. Un Lapadula potrebbe convincere la gente a fare l’abbonamento.
Ma i prezzi sono proibitivi. 800 mila euro di ingaggio per un centravanti di 35 anni per vendere più abbonamenti? Un po’ troppo. Ecco perché c’è attesa. Su tutti i fronti.
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