«Pescara, dacci tempo»: la promessa di Valzania

L’autore del gol decisivo contro il Rimini: «Ci sono cose da sistemare, ma lo faremo»
PESCARA. L’avvio della stagione ufficiale porta in dote una vittoria non eclatante, ma comunque meritata e utile per andare avanti e fornire suggerimenti al tecnico su dove, e soprattutto con chi, intervenire. La squadra è ben messa in campo da Vivarini, ma, almeno quella che ha giocato contro il Rimini e tenuto ovviamente conto che è ancora calcio d’agosto, ha forse peccato di brillantezza e rapidità nella manovra, oltre che di adeguata incisività, caratteristica ereditata dal recente passato. Il campionato è alle porte, e il cantiere va sollecitamente completato, affinché Vivarini possa impostare definitivamente il proprio lavoro, e ottimizzare il rendimento di tutte le risorse di cui avrà l’effettiva disponibilità.
A fine gara, nello spogliatoio, c’è un entusiasmo piuttosto cauto, ma solo per il fatto che siamo sempre in una fase prematura rispetto a quello che sarà il campionato. La squadra in fondo ha fatto il proprio dovere e ottenuto il passaggio del turno, pur non essendo la versione definitiva del Delfino nella nuova categoria. Il più soddisfatto è sicuramente Luca Valzania, autore della rete della vittoria, e che si è confermato ancora una volta un buon interprete del ruolo che Vivarini gli ha riservato. «Mi sto mettendo in gioco con impegno nel nuovo ruolo perché ritengo possa darmi, e dare alla squadra, adeguate soddisfazioni. E ciò sia per il fatto di avvicinarmi alle conclusioni, sia per il servizio alla squadra. Stiamo provando in allenamento situazioni positive che riusciamo ad applicare poi in partita, rispettando quei meccanismi richiesti dal mister». E sul Pescara di oggi Valzania conferma la sensazione che non tutto sia definitivo, ma i presupposti per fare bene sussisterebbero fin da adesso. «Sicuramente ci sono ancora alcune cose da colmare e da sistemare», prosegue Valzania, «però penso che questo gruppo si sia messo a disposizione al cento per cento delle nuove idee del mister. Venivamo da un importante successo nei play off, con un grande entusiasmo, e ripartire con un nuovo allenatore dai princìpi molto diversi dal predecessore non era facile, ma ci siamo messi a lavorare quotidianamente senza perdere quell’entusiasmo che dev’essere la nostra seconda forza. È normale comunque che abbiamo bisogno di trovare le giuste alchimie sotto diversi punti di vista, però penso che siamo sulla buona strada».
Altro protagonista della vittoria è stato il nuovo portiere Sebastiano Desplanches, da pochissimi giorni con il gruppo, che Vivarini ha tenuto a far esordire subito tra i pali del Delfino, per una rapida integrazione e ben conoscendone le qualità. E il nuovo numero uno biancazzurro si è messo subito in evidenza, dimostrando sicurezza e, in almeno tre circostanze, di essere molto bravo soprattutto tra i pali. «Non potevo desiderare esordio migliore», afferma Desplanches. «Finire la partita senza subire gol è sicuramente l’obiettivo di ogni portiere. Sono contento di questo e di aver passato il turno, e adesso ci aspetta un impegno molto più importante con il Parma».
Essere l’erede di Plizzari, il principale protagonista della finale promozione contro la Ternana, che Desplanches ha visto, non è cosa da poco. «Conosco Plizzari dai tempi del Milan, e sono consapevole che questa sia un’eredità pesante. Ma io penso solo a fare il mio dovere, a lavorare per aiutare il più possibile i compagni e la classifica della squadra».
Lo strascico dei successi con la Nazionale ha avuto effetti sicuramente positivi. «Penso che per un giocatore sia molto importante percepire di avere fiducia, e conseguentemente venire fuori più agevolmente. E sono molto contento di essere qui a Pescara proprio perché sento la fiducia del mister, del direttore, del presidente e dei compagni, e quindi cerco di lavorare al massimo per ripagare questa fiducia che tutti mi hanno mostrato».
Una trattativa lunga e articolata quella che l’ha portato a Pescara. «Quando il mio agente mi ha prospettato la destinazione di Pescara», prosegue il portiere, «non vedevo l’ora di arrivare qui, conoscendo la piazza. È stata una trattativa lunga, ma ora sono contento di essere qui, e adesso tocca solo a me dimostrare il mio valore».