Pescara in B. Baldini: «Missione compiuta, vittoria anche per chi diceva che dovevano esonerarmi. Il futuro? Ora penso alla famiglia»

L’allenatore ringrazia la sua squadra e rinvia il discorso sul futuro. «Il merito di questa impresa è dei miei ragazzi, di Sebastiani e del ds Foggia»
PESCARA. Silvio Baldini commosso a fine partita. “I complimenti fateli ai ragazzi, hanno creduto in quello che facevano, hanno dato più loro a me che io a loro. Non è merito mio».
Missione compiuta. «A fine partita, dopo i rigori, non ho capito più niente. Oggi abbiamo giocato contro una squadra più forte come la Ternana e il migliore è stato il nostro portiere, Plizzari: l’ho abbracciato e gli ho detto che gli voglio bene, ha fatto parate miracolose ed è normale che anche ai rigori abbia fatto prodezze. Abbiamo cercato di portare la gara ai calci di rigore, una volta rimasti in dieci non c’è stata più partita: siamo riusciti ad allungarla e dal dischetto abbiamo vinto. Voglio dedicare questa vittoria a tutti quegli allenatori che quest’anno non hanno potuto portare a termine il loro lavoro e sono stati meno fortunati di me: tra vincere e perdere c’è sempre una piccola differenza, qualche episodio. Se il Pescara ha vinto lo deve a Sebastiani, il presidente è un grande dirigente. Sta sui co****** a tutti ma lui mi ha difeso sempre, soprattutto quando mi volevano cacciare dopo le tre sconfitte, quando andavano da lui a dirgli che dovevano cambiare allenatore. Dovrei adeguarmi alla contestazione, ma non lo faccio perché non mi appartiene. Parlo a ruota libera, ma quando sento dire che questa squadra è merito del direttore sportivo Delli Carri, rispondo che con sto c**** che è merito suo. Ora sul carro dei vincitori ci salgono tutti. Ma questo è il merito è di Pasquale Foggia e di Daniele Sebastiani”.
Chiusura sul futuro: «Adesso non ci pensiamo, stasera non parliamo di queste cose. il mio problema era portare Pescara in serie B, cerchiamo di goderci la vittoria. Il 50 per cento della gente stasera non aspettava altro di dirmi che ero un somaro, ma è andata male per loro… Qui c’è la magia, se nasci povero a Pescara puoi essere felice perché trovi affetto e solidarietà: qui si fanno miracoli e stasera c’è stato un miracolo. Io penso alla mia famiglia che è il bene più importante della mia vita, al calcio non penso adesso».
Baldini come Galeone e Zeman: «Non scherziamo. Loro hanno fatto cose grandiose, sono dei maestri, hanno fatto la storia del calcio. Io cono contento solo che le persone che ho conosciuto sono orgolgiose della mia amicizia: loro mi stimano e io sono felice».
Chiusura sulla Nazionale. "La nazionale ieri sera ha perso tre a zero: non è il problema, c'è Spalletti, c'è Conte, c'è Lippi, c'è Capello. Il problema è che creano una generazione di persone che non sa più nemmeno che cos'è la bandiera italiana, che cosa vuol dire indossare la maglia azzurra, perché la nazionale vera - come quella del 1982 che ha vinto con Scirea, con Tardelli, con Conti, con Graziani, con Rossi - non avrebbe perso con la Norvegia". Così il tecnico del Pescara, Silvio Baldini, ai microfoni di Rai Sport, al termine della gara di ritorno della finale playoff di serie C che ha decretato il ritorno degli abruzzesi in serie B dopo quattro anni