Pescara tra orgoglio e regali: Zeman ferma il Milan

Finisce 1-1 all'Adriatico la sfida con i rossoneri che all'11' mandano in vantaggio i biancazzurri grazie a una papera di Donnarumma. Il pareggio mezz'ora dopo è di Pasalic. Montella difende il portiere: «Sono errori che possono capitare». Zeman: «Sono contento per il risultato, la squadra di oggi ha lottato»

PESCARA. Il Pescara rivisto e corretto dal boemo ha fiaccato le speranze di qualificazione all’Europa League del Milan. Nell’Adriatico-Cornacchia vestito a festa per l’arrivo di una big, ecco il pareggio che spariglia le carte nella corsa all’Europa. Il punto fa perdere terreno al Milan e dà un senso alla sfida di sabato a Empoli dove i biancazzurri si giocheranno le residue (ma proprio residue!) speranze di restare in serie A. Un Pescara orgoglioso che ha approfittato della giornata negativa dei rossoneri per spezzare la serie di sconfitte. Un punto, tutto sommato, meritato malgrado abbia fatto (quasi) tutto il Milan: dalla papera di Donnarumma che ha trasformato il retropassaggio di Paletta in un autogol (11’) al pareggio di Pasalic (41’) fino al forcing finale nel quale Fiorillo e un pizzico di fortuna hanno conservato l’1-1 maturato nel primo tempo. Una partita giodibile grazie a un Milan che ha tirato il freno (quattro vittorie nelle ultime cinque gare), probabilmente convinto di fare una passeggiata. Così non è stato perché sono stati proprio i rossoneri a dare coraggio al fanalino di coda della serie A con un autogol dell’incredibile per la dinamica, e perché ha visto coinvolto (colpevolmente) il giocatore più acclamato del momento, quel Gigio Donnarumma glorificato dopo l’esordio dall’inizio in Nazionale. Da non credere il “liscio” del 18enne erede di Buffon che determina l’1-0, un’iniezione di fiducia per un Pescara in cui c’è Fiorillo in porta e l’esordiente (da titolare) Coulibaly sorprende positivamente. Biancazzurri sulla difensiva a chiudere gli spazi e il Milan all’attacco. Tutti nella propria metà campo, pronti a pressare gli avversari. Manovra lenta e prevedibile, quella della squadra di Montella. Anche quando al 58' entra l'ex Lapadula, applauditissimo a fine partita, che con due tiri fa tremare l'Adriatico. Ottimo Campagnaro che riesce a intercettargli un gol quasi sicuro. Per il Pescara un punto che vale oro per la fiducia in vista della partita con l'Empoli, ieri fermata dalla Roma.

Zeman: dobbiamo credere alla salvezza. «Sono contento per il risultato perchè abbiamo incontrato una squadra che rappresenta l’elite del calcio italiano. A tratti ci è riuscito di giocar bene, peccato non aver approfittato di qualche contropiede e di qualche situazione che si è presentata. Abbiamo dei limiti, questo è sicuro, ma la squadra oggi ha lottato e ha fatto quello che poteva: mi fa piacere che è bastato per fare un punto contro il Milan». Zdenek Zeman è soddisfatto per l’1-1 strappato al Milan all’Adriatico, un risultato che muove la classifica ma che tiene la salvezza distante ancora nove punti. Un’opportunità, probabilmente l’ultima, arriverà sabato prossimo con lo scontro diretto di Empoli: «Spero che avremo la stessa voglia di giocare di oggi, a volte la voglia non basta ma è importante avercela - sottolinea il tecnico boemo ai microfoni di Sky Sport -. Finchè abbiamo la matematica ci dobbiamo credere nella salvezza, magari io ci credo più degli altri, ma dobbiamo convincere anche gli altri. È una responsabilità in più il fatto che ci sia io, anche se non ci si aspetta molto da noi: oggi c’era tanta gente, penso che si siano divertiti per una partita che cambiava spesso da un lato all’altro». 
Zeman ha lanciato dal primo minuto il 18enne Coulibaly, buona la sua prestazione: «Ci si può lavorare perchè non ha mai lavorato in una squadra organizzata ed è più facile plasmarlo», ammette l’ex allenatore di Roma e Lazio. In generale, «abbiamo fatto meglio sul piano del gioco, qualcosa di importante, ma su alcuni contropiede facili ci è mancata la tecnica. Quella però - conclude Zeman - non si impara da un giorno all’altro».

Montella giustifica Donnarumma. Vincenzo Montella non si arrende, crede ancora al suo Milan in Europa e giustifica "l'auto-gollonzo" di Donnarumma: «Sono errori che possono capitare - dice il tecnico rossonero a Premium - deve rimanere tranquillo e sereno come ha dimostrato di essere nel corso della partita. Se avessimo vinto ci avremmo riso sopra». «Nel finale abbiamo creato delle opportunità importanti che non abbiamo sfruttato. Oggi l'orgoglio non è bastato, dovevamo essere più veloci soprattutto nel primo tempo anche perché contro le squadre di Zeman se non si è aggressivi ci sia allunga troppo. Adesso dobbiamo guardare con ottimismo alle prossime gare. Io sono convinto che ce la giocheremo fino alla fine. Abbiamo solo perso un set». Quanto all'episodio che ha condizionato il match, Montella spiega che «c'è stato un equivoco: Paletta era pressato e Donnarumma ha fatto bene ad andare in appoggio ma ha sbagliato il controllo».

(Sul Centro in edicola domani due pagine di cronaca e commenti con foto e classifiche).

IL TABELLINO DELLA PARTITA

PESCARA 1 - MILAN 1

PESCARA ( 4-3-3): Fiorillo, Zampano, Campagnaro, Bovo, Biraghi, Coulibaly, Muntari (20' st Bruno), Memushaj (41' st Milicevic), Benali, Bahebeck, Caprari (31' st Cerri). A disposizione: Bizzarri, Crescenzi, Verre, Kastanos, Brugman, Mitrita, Muric, Cubas, Fornasier. All. Zeman.

MILAN (4-3-3): Donnarumma, Calabria, Paletta, Romagnoli, Vangioni, Pasalic, Sosa (25' st Locatelli), Mati Fernandez (31' st Kucka), Deulofeu, Bacca (13' st Lapadula), Ocampos. A disposizione: Storari, Plizzari, De Sciglio, Honda, Gomez, Poli, Zapata, Antonelli. All. Montella.

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo. RETI: 11' pt Paletta (autogol), 41' Pasalic. NOTE.  Angoli: 7-5 per il Pescara; Recupero: 0' e 5'; Ammoniti: Biraghi, Bovo, Coulibaly, Bruno, Locatelli, Sosa e Paletta per gioco falloso, Coulibaly per gioco falloso, Memushaj per proteste.