Pochesci esalta L’Aquila: «Siamo stati superiori al Chieti»

Dopo il derby dell’Angelini finito 1-1. ll tecnico dei rossoblù: «Abbiamo proposto del gioco, loro si sono messi a specchio. Non si può prendere un gol sul rinvio del portiere, mai visto nella mia carriera»
CHIETI. Se c’è una squadra che ha giocato a calcio, quella è L’Aquila. Il Chieti ha subito il nostro gioco. Siamo stati superiori come idee e qualità». Sandro Pochesci gonfia il petto per la prestazione della sua squadra all’Angelini. «Il punto è d’oro perché abbiamo affrontato un avversario tosto, guidato da un allenatore bravo», dice il tecnico rossoblù, «però io penso che si è vista una squadra, L’Aquila, che ha proposto gioco e cercato di impostare dal basso e un’altra, il Chieti, che verticalizzava e ripartiva negli spazi che abbiamo concesso. Il Chieti si è messo a specchio e questo è un segno di debolezza. Non potevano palleggiare contro di noi perché noi siamo molto più forti di loro. Siamo i favoriti a detta di tutti e siamo anche i più bravi a giocare. Lo abbiamo dimostrato contro un Chieti che mercoledì aveva dominato sul piano del gioco contro il Teramo. Contro noi non ci sono riusciti. Li abbiamo chiusi».
L’Aquila ha sofferto i lanci verticali su Vuthaj e ha preso gol su rinvio del portiere. «Non mi era mai capitato in carriera di prendere un gol del genere», dice Pochesci, «non si può prendere un gol così, è una palla che va letta meglio. Il Chieti ha usato questa strategia e ci ha colpito con la palla alle spalle. Noi rischiamo sempre qualcosa perché giochiamo con tre attaccanti e due esterni molto offensivi. Abbiamo sbagliato in un paio di occasioni a non scappare prima e Vuthaj è molto bravo ad attaccare la profondità. Loro sono stati bravi a colpire e sfruttare i nostri punti deboli. Ripeto, però, che noi abbiamo giocato con la nostra identità e loro si sono adeguati a noi».
Per Pochesci alla fine il pari ci sta. «Il risultato giusto è che dovevamo vincere tutti e due. Potevamo vincere come potevamo perderla. Il portiere del Chieti nel finale ha fatto un miracolo sul colpo di testa di Brunetti. Quella è una palla che al 99% finisce in rete. Ci accontentiamo del punto e penso che la gente si sia divertita. Negli spogliatoi ho visto facce rammaricate per il risultato e questo vuol dire che i ragazzi hanno capito la mentalità che dobbiamo avere».
Stavolta non sono arrivati i gol di Di Renzo e Sparacello. «Ma le loro occasioni le hanno avute. Anche Banegas mi è piaciuto tantissimo. La mia espulsione? Per me è esagerata», conclude Pochesci, «sono uscito dall’area tecnica ed entrato in campo per dare indicazioni alla mia squadra. Ma quanti allenatori in serie A lo fanno? Una decisione cervellotica. Vorrà dire che la mia squadra vincerà la prossima partita anche senza di me in panchina».