30 settembre

Oggi, ma nel 1967, a Trento, nella stazione ferroviaria, esplodeva la valigia verde imbottita di dinamite collocata da esponenti del Befreiungsausschuss Südtirol, il Comitato per la liberazione del Sud Tirolo, uccidendo il brigadiere Filippo Foti e la guardia scelta Edoardo Martini, della Pubblica sicurezza ferroviaria, antesignana della Polfer, che intervenendo evitavano la strage. Tra le ipotesi verrà vagliata anche l’eventuale responsabilità dell’ordinovista Franco Freda, che verrà condannato per gli attacchi ai treni del 9 agosto 1969. Foti e Martini erano stati avvertiti da passeggeri della presenza dell’ordigno sul treno “Alpen Express” Monaco-Roma, proveniente da Innsbruck, in Austria. Riuscivano a prendere in carico il borsone trasformato in bomba e a metterlo in sicurezza nel deposito bagagli dello scalo, ma rimanevano dilaniati dalla deflagrazione. Il 2 ottobre, in occasione della cerimonia funebre, i due poliziotti avranno esequie di Stato e la presenza del ministro delle Poste e telecomunicazioni Giovanni Spagnolli, oltre che del capo della Polizia Angelo Vicari. Foti, di 51 anni, era nato negli States, a Syracuse, ma era originario di San Leo, in quel di Reggio Calabria ed era rientrato in Italia nel 1940, a 24 anni. Martini era di Vicenza, aveva 44 anni. Il 20 ottobre 1961, sempre nel medesimo scalo Fs era scoppiato un altro congegno, ma non aveva lasciato cadaveri. Quel 30 settembre 1967 la zona era ancora emotivamente scossa dall'attentato di Cima Vallona, nel territorio municipale di San Nicolò di Comelico e SEga Digon di Comelico Superiore, nel bellunese, del 25 giugno di quel ’67, sempre riconducibile ai separatisti del Bas, che aveva fatto fuori quattro militari col tricolore. Ovvero: il capitano dei carabinieri Francesco Gentile, il tenente dei paracadutisti Mario Di Lecce, il sergente dei parà Olivo Dordi, l’alpino Armando Piva. Anche se non erano mancate le ipotesi che tiravano in ballo "barbe finte" dei servizi segreti italici inviati come agenti provocatori. Il 18 luglio 1968, nella Capitale, i due malcapitati (nella foto, particolare, dal disegno sulla copertina del numero di ottobre 1967 del mensile “Polizia moderna”, Foti con i baffi) verranno decorati con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Nel 2013, in concomitanza con la commemorazione, i due poliziotti meriteranno anche l’intitolazione della piazzetta prospicente il luogo del fattaccio.