Calcio serie B

Dal barcone alla gloria: Coulibaly è il grande ex nella sfida dell’Adriatico

30 Settembre 2025

Il mediano del Sudtirol è esploso a Pescara nel 2017 dopo il viaggio della speranza dal Senegal

PESCARA. A Pescara il suo sogno è diventato realtà, ma, soprattutto, in questa terra ha trovato la salvezza, la speranza e la consacrazione. Domani sera (ore 20.30) Mamadou Coulibaly tornerà all’Adriatico da avversario indossando la maglia del Sudtirol. Non una partita qualsiasi per il centrocampista senegalese. Questo ragazzone di 26 anni, infatti, al Pescara deve tanto e all’Abruzzo quasi tutto. Nel Delfino è arrivato minorenne nel 2016 e ha fatto il debutto in serie A, nel 2017, nella gara contro l’Atalanta, grazie all’intuizione di Zeman.

La sua storia a livello emotivo è molto forte, quando 16enne, parte da Thies, la seconda città più grande del Senegal dopo la capitale Dakar, sfidando il mare in tempesta su un barcone per coronare il suo sogno: il calcio. In tanti, da quel barcone, non sono riusciti a mettere piede sulla terraferma. Lui però è sbarcato sano e salvo, dopo mille peripezie. Prima in Francia, poi in Italia, passando da Livorno, Roma, Roseto e Pescara. Una storia da brividi, quella dell’attuale centrocampista del Sudtirol. «Ho dormito all'aperto per arrivare qui», ha raccontato in una delle prime interviste. «Sono sbarcato sano e salvo. Ringrazio Dio, perché potevo anche morire». Al Delfino arriva appena 17enne e fa la spola con Roseto, dove risiede nella casa famiglia che lo ha raccolto dalla strada, precisamente a Montepagano. «Me lo hanno portato i carabinieri nel dicembre 2015», ha raccontato al Centro nel 2017 Nadia Mazzocchitti, la sua tutrice legale dell’epoca. A Roseto arriva sporco, mal vestito e senza un soldo in tasca. Aveva con sè solo un piccolo zaino nero, nulla più. Arrivava dalla strada e non parlava italiano.

«Ricordo che mi diceva sempre la parola "calcio". Lo ripeteva in continuazione». A Roseto conosce Mino Bizzarri, ex attaccante di Brescia e Reggina, che è stato il primo a credere nelle sue potenzialità. Fa diversi provini. Sassuolo, Cesena e Roma, ma non viene preso e spunta il Pescara che, grazie ai suoi agenti dell’epoca Camaioni e Di Campli, riesce a spuntarla.

Poi è storia recente: il debutto in A con il Pescara, nel 2018 va all’Udinese che lo compra per 2 milioni. In A dura poco e preferisce andare in prestito tra Carpi, Entella e Trapani. Dopo viene venduto per 3 milioni alla Salernitana, in serie A, e poi via tra Palermo, Ternana, Catanzaro e da quest’anno al Sudtirol. Grazie alla sua stazza e forza fisica è un giocatore che piace molto al tecnico Castori. Domani all’Adriatico dovrebbe partire titolare, dopo l’ultima gara, vinta contro la Reggiana, iniziata dalla panchina.

A Pescara ha lasciato tanti amici e in tanti verranno all’Adriatico a salutare quel ragazzone sorridente che ha sfidato la morte per rincorrere un sogno.

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