Pomante: i play off non erano scontati

Prima divisione, il capitano dell’Aquila: la città è “fredda”, non si rende conto dell’impresa che abbiamo realizzato
L’AQUILA. La storia è qui. L’Aquila di Pagliari ha scritto domenica scorsa un’altra pagina storica del club rossoblù centrando i play off per la B dopo ottant’anni: spareggio vinto con l’Andrea Doria, attuale Sampdoria, nel luglio del 1934.
I rossoblù hanno mantenuto sino alla fine il quinto posto in classifica, conservato nell’ultima gara del campionato grazie al pareggio a reti inviolate con il Catanzaro. Domenica inizieranno i play off ma già esserci arrivati inorgoglisce il gruppo aquilano, a partire dal capitano Marco Pomante, tornato in campo contro il Catanzaro per gli ultimi spiccioli di gara: «Ho testato il ginocchio in vista dello spareggio di domenica prossima, per fortuna il test è andato bene. È una grandissima soddisfazione essere entrati nella storia di questo club. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Il segreto? Un gruppo di veri uomini, prima che di veri giocatori. Solo grazie a questa unione di fondo, siamo riusciti a superare i momenti di difficoltà che abbiamo incontrato durante l’annata».
Un cammino entusiasmante che però Pomante e compagni sperano non finisca con il Pisa (quarto di finale secco al Fattori, domenica alle 16): «Sicuramente sappiamo di poter dire la nostra in questi play off. Ci sono squadre più attrezzate, come Lecce e Frosinone, ma L’Aquila può giocarsela senza timori. Contro il Pisa che rispettiamo moltissimo come organico, ce la possiamo fare. D’altronde non disputeremo i play off tanto per partecipare, vogliamo provare a vincerli e scrivere una pagina ancora più prestigiosa della storia rossoblù». Per superare il primo ostacolo chiamato Pisa ed entrare in semifinale (la vincente del Fattori se la vedrà in semifinale con la vincente tra Frosinone e Salernitana), Pomante chiama a raccolta gli aquilani: «Finora sembra quasi che questo risultato fosse scontato. Aver raggiunto i play off come quinti, per giunta senza essere avvantaggiati dalla nuova regola a otto squadre, è passato in sordina. La gente aquilana non si sta rendendo conto di quello che stiamo facendo e di quello che è ancora possibile fare; e pensare che sei anni fa questa società era ancora in Eccellenza. Oggettivamente ci saremmo aspettati già con il Catanzaro almeno tremila persone, invece ne sono venute non più di mille. Confidiamo comunque nel grande pubblico per i play off con il Pisa, come successo già lo scorso anno per la finale in Seconda divisione con il Teramo. È ora il momento giusto, penso che io e i miei compagni meritiamo il sostegno di una città intera. D’altra parte senza presunzione penso che sia sotto gli occhi di tutti il capolavoro fatto finora dall’Aquila al primo anno in Prima divisione». Sulla falsariga del capitano aquilano, da domenica campeggia uno striscione vicino alnei pressi dello stadio Fattori fatto dai RBE con la scritta: “Se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia. L’Aquila, che il nostro cammino aBbia inizio”.
Giammarco Menga
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