Romagnoli, il difensore-filosofo

«Per me lo studio e la cultura sono importanti»

 PESCARA. Il filosofo biancazzurro. Timido, educato e molto serio. Storia della psicologia è l'ultimo esame che ha sostenuto all'università, ma quello più importante spera di superarlo a primavera inoltrata con il Pescara. Kant, Schopenhauer Leibniz Nietzsche li studia sui libri. Tattica, schemi e sopratutto le indicazioni di Zeman li assorbe al Poggio degli Ulivi. Una vita a metà tra pallone e università. «Diciamo che cerco di studiare nel tempo libero. E' dura, ma ci provo». Simone Romagnoli, classe 1990, difensore centrale nato nel Milan, ma svezzato da Zeman. L'anno scorso, a Foggia, provava a mettersi sui libri anche qualche ora prima di una partita. «Sì, è successo ma ero infortunato. Quando ci sono le partite di mezzo devo e voglio concentrarmi solo sul calcio».  A vederlo sembra un giocatore di basket. Alto, altissimo. Il gigante del boemo finora ha sconfitto anche i più scettici. Con lui Balzano, Zanon, Immobile, giusto per fare qualche nome, sono le sorprese del Pescara dei sogni. «Sono contento per come stanno andando le cose, però voglio migliorare ogni giorno di più».  Da milanista il derby è andato male. «Già, molto male, però la cosa più importante è stata la vittoria di lunedì contro il Verona».  A Milanello studiava Nesta e forse un giorno il sogno di tornare in rossonero potrà avverarsi. «Nesta è il mio modello, ma se parliamo di un ritorno al Milan parliamo di un sogno. Forse, un giorno, vedremo. Ma io penso al Pescara e spero di arrivare il più lontano possibile».  Con Zeman non si scherza. Lui vuole sempre la perfezione dai suoi giocatori. «Lui ci tira le orecchie e fa bene perché dobbiamo lavorare sempre di più per migliorare».  Nel calcio è difficile trovare qualcuno che ha voglia e tempo di mettersi sui libri. «Studiare filosofia è una vocazione. Mi è sempre piaciuta. Quando ero al Milan c'era anche un mio compagno, Benedetti, che seguiva il mio stesso corso universitario. Per me lo studio e la cultura sono importanti nella vita. Non so cosa farò a fine carriera e una laurea in tasca non fa mai male».  Da poche ore è stato ufficializzato l'addio a Carlo Pinsoglio. Il secondo portiere del Pescara ha salutato la sua ormai ex squadra lunedì sera prima di partire per il ritiro dell'Under 21. In queste ore i bianconeri stanno parlando con il suo agente Silvio Pagliari per il trasferimento in comproprietà al Vicenza. «Ho parlato con lui dopo la partita e spero che possa giocare a Vicenza visto che dicono che va via Frison». E' il saluto di Luca Anania al suo vecchio compagno. «Auguro a Pinsoglio di giocare da titolare perché se lo merita. Oltre ad essere un bravissimo ragazzo e soprattutto un gran bel portiere». Per il portiere titolare è una vittoria. «No, dispiace quando un compagno di squadra va via, ma allo stesso tempo è una soddisfazione sapere che il mister punta su di te. Io e Pinsoglio siamo partiti alla pari, poi il mister ha fatto le scelte. Ripeto, auguro a Carlo tutto il bene possibile e sono certo che a Vicenza farà bene». In dirittura d'arrivo il ritorno del 20enne Riccardo Ragni dall'Andria. «Questa cosa l'apprendo da voi», dice l'estremo difensore classe 1980, «ma qualsiasi ragazzo dovesse arrivare l'aspetto a braccia aperte. Per me è uno stimolo in più avere accanto un ragazzo a cui posso dare una mano. Se dovesse arrivare Ragni mi farebbe piacere». (l.d.m.)

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