Calcio

Sebastiani vince e rilancia: «Ripartiamo con Verratti»

8 Giugno 2025

Il presidente commosso: «Ho sempre creduto in squadra e tecnico. Le critiche? Solo in pochi si lamentano. Io mi mangio tutti a morsi»

PESCARA. «Io ci ho sempre creduto». Le lacrime del presidente Daniele Sebastiani si mischiano al sudore, allo spumante e ai gavettoni dei suoi giocatori. La premiazione per il ritorno in serie B è appena termina e il numero uno della società biancazzurra parla a bordo campo con la nipotina in braccio. «Ci ho sempre creduto», dice Sebastiani, «perché ho sempre saputo di avere una squadra forte, un allenatore bravissimo e un direttore sportivo bravo. Ci ho sempre creduto per questo motivo, non a chiacchiere. Purtroppo, durante l’anno, ci possono essere anche momenti meno felici. Ma credo che oggi questa vittoria ci ripaghi di tutto».

Riuscirà a convincere Baldini a restare? «Ne parleremo a tempo debito. Ora fatemi fare due dediche particolari. La prima al mio grandissimo amico Vincenzo Marinelli che non c’è più, che con me ha vissuto tante imprese sportive (il presidente interrompe l’intervista e scoppia in lacrime, ndc). Questa promozione è anche sua. Secondo me, oggi sta gioendo lassù insieme a tutti quelli che vogliono bene al Pescara. La seconda dedica la faccio a mia mamma: nonostante non stia benissimo, ogni volta che mi parla mi chiede del Pescara».

Una notte storica in una cornice storica: l’Adriatico stracolmo con 20mila tifosi. «Mi viene da sorridere perché si diceva che la gente non veniva allo stadio perché ero io il presidente. Oggi mi sembra che sono ancora io presidente e c’è una cornice di pubblico favolosa. Questi tifosi hanno spinto la squadrea, hanno spinto Plizzari a non mollare fino alla fine, hanno spinto tutta la squadra. Il dodicesimo uomo in campo c’è stato veramente».

Plizzari è già un giocatore del Venezia. Riuscirà a trattenerlo in B? Ci sarà da lavorare già da oggi? «Adesso ci riposiamo. Sono arrivato cotto, poi continuerò a lavorare». Resterà al vertice del club? «Al momento sono io il presidente. Verratti? Con Marco c’era un rapporto stupendo. Il fatto che Marco sia venuto con me mi dà ancora più orgoglio. Ha la stima di tanta gente. Le critiche? Uno non deve fermarsi a quei pochi che si lamentano. Io vado avanti: me li mangio a morsi tutti».

Baldini resterà? Ha già un accordo? «Il primo obiettivo adesso è festeggiare. Il mister è uno di famiglia, ci sarà modo e tempo per parlare». Alla fine della gara, nel clima di festa, è difficile intercettare i protagonisti di una stagione inimmaginabile. Naturalmente inizia il capitano Riccardo Brosco, rammaricato per non aver potuto giocare le due finali per l’infortunio subito: «È stato il risultato di tanti sacrifici fatti», ha esordito il difensore, «è un risultato che viene da lontano che assolutamente meritato».

Mentre parla il capitano, si avvicina il compagno di reparto Edoardo Lancini, visibilmente commosso, non nuovo ad imprese del genere visto che sempre con Baldini aveva raggiunto la serie B a Palermo nel 2022: «Ho avuto un problema fisico stasera (ieri sera ndc), spero non sia nulla di grave ma sono felice. Ora dobbiamo solo festeggiare». Passano Cangiano e Merola con una bandana in testa felici ma non hanno molta voglia di parlare. Si ferma Lorenzo Meazzi, uno dei protagonisti dell’ultimo periodo, con un sorriso grande così: «Quando ho visto l’ultimo rigore parato da Plizzari non ho capito più nulla e poi è iniziata la festa». Il cambio di passo del Pescara è coinciso con il tuo miglioramento: «Dalla partita giocata in trasferta a Pontedera ho iniziato ad avere più fiducia in me stesso e a rendere meglio in campo e poi piano piano, anche il Pescara ha cominciato a macinare gol e risultati».

Lorenzo Lonardi, centrocampista, ha concluso la stagione da difensore centrale, dimostrando un gran senso della posizione e un gran adattamento dopo un lungo periodo di assenza per un infortunio: «L'importante era vincere e ci siamo riusciti», ha evidenziato, «si vede che il destino era questo. Siamo riusciti a sopperire a tutte le assenze». Il difensore del Pescara racconta i tempi supplementari: «Dopo l'espulsione di Dagasso ci siamo parlati e il nostro obiettivo era arrivare ai calci di rigore perché ci siamo resi conto che era il modo per arrivare al traguardo finale»

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