Stoccata Ulissi, Almeida beffato ma il portoghese resta in rosa
MONSELICE. «Ci stiamo attenendo alle regole e cerchiamo di fare le cose nel modo più giusto possibile. Non mi è mai stato detto che si sarebbe fermata la corsa. Dipende comunque tantissimo da cosa...
MONSELICE. «Ci stiamo attenendo alle regole e cerchiamo di fare le cose nel modo più giusto possibile. Non mi è mai stato detto che si sarebbe fermata la corsa. Dipende comunque tantissimo da cosa deciderà il Governo, è lui che deciderà prima di noi se correre o no. Il Giro è un patrimonio internazionale e prima di fermarlo ci penserei due volte» Le parole di Vincenzo Nibali rendono bene l'idea di quale sia l'atmosfera che si respira al Giro d'Italia. Più che della vittoria di Diego Ulissi, la seconda personale del toscano in questa edizione, si parla del futuro, ovvero se la Corsa Rosa arriverà fino in fondo, a Milano, il 25 ottobre. La richiesta del team americano EF di sospendere la corsa perché sarebbero venute meno le condizioni di sicurezza anti-Covid è stata respinta dall'Uci e ha indignato la carovana.
Intanto si va avanti e la maglia rosa Joao Almeida guadagna qualche secondo sui più diretti inseguitori, in quanto si piazza al secondo posto, dietro al solo Ulissi, nello sprint che assegna la vittoria di tappa, che prevedeva tanta pianura ma con due Gpm come il Roccolo e il Calaone nel finale, autentici muri con pendenze che toccano il 17-18%. Proprio in quei frangenti, spinti dagli allunghi di Ulissi e del britannico Geoghegan, sono rimasti davanti in venti, fra i quali Almeida che già in precedenza aveva messo al lavoro i suoi per guadagnare terreno su Sagan, rimasto staccato. In salita ha pedalato bene anche Nibali, che nella volata finale ha tirato per Ulissi, uscito bene e bravo a resistere al ritorno di Almeida e dell'austriaco Konrad. Oggi è in programma una 14ª tappa da non perdere, una cronometro molto impegnativa, sullo sfondo i vigneti del Prosecco. La tappa è lunga 34,1 chilometri, con un Gpm di quarta categoria dopo soli 7 km circa, 1,1 km al 12,3% con punte del 19% (Muro di Cà del Poggio). La parte successiva è un continuo di saliscendi e curve tra le colline. Gli ultimi 3 km sono in discesa fino ai 400 m dall'arrivo, rettilineo finale di 300 m al 5,5%. «È una crono anomala», la descrive così Nibali, «ed è difficile dire se si può guadagnare. Almeida farà bene, ma quello che vedo meglio in gruppo è Kelderman (secondo in classifica generale a 40”dalla maglia rosa, ndr) e nessuno ne parla».