calcio sporco

Teramo, processo d’appello tra il 27 e il 28 agosto

Corsa contro il tempo per il dibattimento di secondo grado. Il club potrebbe chiedere di ascoltare il dirigente Scacchioli per “scagionare” Campitelli. I tifosi preparano la “spedizione” a Roma

I tre processi d’appello relativi al cosiddetto calcio sporco, con ogni probabilità, si svolgeranno giovedì 27 e venerdì 28 agosto, a Roma, sempre all’NH Hotel, di via Veneto. E’ questa la volontà della federazione che è stata captata dagli avvocati che ieri sono stati nella Capitale per depositare i ricorsi contro le sentenze di primo grado. C’era anche il legale del Teramo, Eduardo Chiacchio, che però presenterà il proprio ricorso nella mattinata di domani in quanto ieri ha fatto richiesta degli atti del dibattimento andato in scena prima di Ferragosto. La speranza è di poter trovare nelle carte ulteriori appigli per rendere più forte la posizione della difesa durante l’appello.

Le date dei processi di secondo grado saranno ufficializzate tra domani e martedì. Ma c’è la volontà (e la necessità) della federazione di fare in fretta, perché i tempi sono molto stretti. Premesso che martedì a Pescara – nella cerimonia di presentazione dei calendari della serie B – ci saranno una X e una Y al posto di Catania e Teramo, entro la fine della prossima settimana dovranno essere chiusi i dibattimenti di appello. In modo tale da avere le sentenze nei primi giorni della settimana che inizierà il 31 agosto.

Dopodiché, le carte passeranno al Collegio di garanzia del Coni, l’ultima carta che potranno giocarsi le parti in causa. Si andrà inevitabilmente ai primi di settembre. Ed è molto probabile che le partite della prima (forse anche della seconda) giornata – nel week end del 5 e il 6 di settembre – di X e Y saranno posticipate, così come è avvenuto in passato. Anche per dare modo alle eventuali squadre ripescate di effettuare un mercato supplementare per adeguarsi alla nuova categoria.

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La posizione del Teramo è chiara: lottare per riavere la serie B o, in seconda istanza, strappare la permanenza in Lega Pro. Sta lavorando per valorizzare quelle che ritiene le lacune nelle motivazioni del Tribunale nazionale federale. Probabilmente, insisterà anche sulle indagini difensive che ha prodotto in primo grado, cercando di sfruttare anche altre testimonianze. Ad esempio, quella del dirigente Gianluca Scacchioli che non è stata ammessa nel dibattimento prima di Ferragosto. Scacchioli avrebbe dovuto dire che il 2 maggio scorso, nell’albergo di Arenzano dove era alloggiata la squadra prima della partita di Savona, intorno alle 12,30-12,45, è andato in camera per farsi dare da Luciano Campitelli la carta di credito per pagare il conto. La testimonianza di Scacchioli avrebbe dovuto completare quelle degli altri dirigenti biancorossi, Fabio Mignini e Pasqualino Testa, che hanno raccontato di aver visto il presidente dalle ore 10 alle ore 12. E poi dopo le 13. Le parole di Scacchioli sarebbero dovute servire a togliere Campitelli da Albisola dove la procura federale è convinta sia andato, con il ds Di Giuseppe, per discutere con Barghigiani e Ceniccola (del Savona) della presunta combine. Scacchioli non ha parlato in primo grado e la difesa potrebbe chiedere di sentirlo in appello. Ma i componenti del Tribunale nazionale federale hanno giudicato poco credibili le parole di Mignini e Testa. E bisognerà vedere se la corte d’appello ammetterà nuovi testi. Comunque vada la giustizia sportiva non dò un grosso peso alle indagini difensive, tanto più se a parlare sono dipendenti della società deferita.

Il leit motiv, comunque, sarà: “Fare in fretta”. Tanto per fare un esempio, così come sono arrivati la federazione ha girato ai componenti del collegio giudicante i ricorsi in modo tale che possano prenderne visione per abbreviare i tempi. Ed è stato raccomandato agli avvocati interventi brevi durante il dibattimento.

I tifosi si mobilitano. C’è la volontà dei tifosi di essere presenti al processo. E sarebbe un consigliere comunale di maggioranza, Guido Campana, a organizzare la spedizione romana del tifo biancorosso. Il giorno del dibattimento di primo grado una delegazione era stata a Roma, fuori dall’NH Hotel. D’altronde, l’accesso è vietato ai non addetti ai lavori e c’è la security a sorvegliare l’ingresso. Una presenza simbolica in uno dei momenti più difficili della storia del calcio teramano.

Le parole di Petrone. Tanto per rinfocolare l’astio e la rivalità sull’asse Teramo-Ascoli, ecco le parole del tecnico bianconero Mario Petrone: «A conti fatti», ha detto dopo la sentenza di primo grado, «ora posso dire di aver guidato nella passata stagione un gruppo che ha vinto il campionato». Benzina sul fuoco delle polemiche. Nel frattempo, siccome ritiene la serie B cosa fatta ha chiesto alla società otto rinforzi per la nuova categoria.

@roccocoletti1

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