Velandiamo è dipinta di Celeste

Vela, la regata dominata dall’equipaggio di Pescara. Oltre 90 barche partecipanti

PESCARA. L'imbarcazione Celeste 2 su Este 39 degli armatori D'Annunzio-Mori ha conquistato la Coppa Challenge vincendo l’undicesima edizione di Velandiamo, la regata tra Pescara e Montesilvano aperta a tutte le categorie e alla quale hanno partecipato una novantina di imbarcazioni. A Massimo Buzio, su Selvaggia, sono andati due premi nella categoria 9 e per aver regatato in solitario.

L'intento del Circolo Velico La Scuffia di Pescara, che organizza Velandiamo, è sempre quello di offrire un’occasione per divertire e divertirsi sul mare, con bambini, mogli e amici. L'XI Velandiamo, la festa dei diportisti del Marina di Pescara è riuscita, complice il sole, il mare calmo e il vento leggero (5/6 nodi) comunque sufficiente a spingere le 90 imbarcazioni sulla rotta di cinque miglia della regata. La giornata è iniziata abbastanza presto per i partecipanti. Non c'era gara, ma di fatto la competizione ha fatto capolino, dando vita a classifiche (dieci categorie a seconda della lunghezza) e a una lista di premiati.

Tutto è filato liscio con la partenza alle 11,40 della categoria derive, dieci minuti dopo sono partiti i catamarani del circolo Svagamente, alle 12 è stata la volta delle barche di altura. Celeste Due – che annovera nel suo palmares altre edizioni di Velandiamo oltre a regate regionali e nazionali – ha preso subito il largo dominando la gara in un’ora. Su Celeste Due c’era l’equipaggio Celestesailingteam (www.celestesailingteam.com) composto da Cristini (Stefano e Andrea), Bravi, D’Annunzio (Marta), Silveri, Cornelii, Calabrese, oltre agli armatori.

Dopo il buffet al Marina, si è proceduto a stilare le graduatorie e la festa si è conclusa con la consegna dei premi: da uno scooter all'ultimo modello di telefonino, a l prosciutto e al viaggio. «Dopo la Barcolana, Conerissimo e il raduno di Venezia, Velandiamo è una delle più frequentate. L'importante è divertirsi», dichiara Marco Bovani del Cv La Scuffia, «l'intento è di far venire voglia di barca e di mare a chi osserva la regata dalla riva e nel contempo di portare amici e mogli in barca, solitamente frequentata solo da chi fa le regate e non vuole personale poco attivo in coperta».