158 bare allineate in piazza «Basta morti sul lavoro»

28 Settembre 2024

Il procuratore Picardi evidenzia: «Vittime raddoppiate in provincia in un anno» Il sindacalista Ronzoni: «Servono misure concrete da parte del Governo»

TERAMO. Le bare una accanto all'altra, in piazza Martiri della Libertà. Fila dopo fila, croce dopo croce, a dare la misura visiva di quante siano le persone morte sul lavoro in Abruzzo: 158 negli ultimi quattro anni. Numeri e bare che non bastano a raccontare tutta la vita che non c'è più. Ma rappresentano sicuramente un monito, un segnale per dire: basta. La Uil ieri ha portato a Teramo la sua campagna nazionale “Mai più morti sul lavoro”, volta a sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni su un tema che ogni giorno è tragicamente presente nelle cronache del Paese. Il sindacato non si limita a denunciare il fenomeno dei decessi e degli infortuni sui luoghi di lavoro, ma si fa portavoce di proposte concrete volte a migliorare la sicurezza dei lavoratori e ad azzerare le cosiddette morti bianche.
Ieri in piazza erano presenti i vertici locali e nazionali dalla Uil, il sindaco di Teramo e presidente Anci Abruzzo Gianguido D'Alberto, il prefetto di Teramo Fabrizio Stelo e il procuratore di Teramo Ettore Picardi. Quest'ultimo, in un intervento centrato sull'importanza delle norme ma anche e soprattutto della cultura della sicurezza, ha fornito un dato significativo relativo alla provincia teramana: nel periodo giugno 2023/luglio 2024 sono stati sei i morti sul lavoro; nel periodo giugno 2022/luglio 2024 erano stati tre. Un confronto che parla di un raddoppio e che deve spingere tutti, ha detto Picardi, a tenere alta l'attenzione. La Uil ha ribadito l'urgenza di azioni mirate da mettere in campo per arginare il fenomeno che attiene anche ai tanti infortuni: questi da un lato vedono una flessione, ma dall'altro questo calo va letto come una crescente paura di denunciare soprattutto quando si tratta di lavoro nero. In piazza ieri erano presenti: Antonio Duranti di Ital Uil nazionale; il segretario organizzativo Uil nazionale, Emanuele Ronzoni; il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo; il responsabile Dipartimento salute sicurezza e ambiente Uil Abruzzo, Valerio Camplone. «Abbiamo scelto Teramo perché è la provincia più colpita della nostra regione da morti e infortuni sul lavoro», ha detto Lombardo, «e nell’attività istituzionale di contrasto alle morti sul lavoro c’è da parte delle istituzioni, in questo territorio, un’attenzione molto decisa, tant’è che il primo protocollo sulla sicurezza è stato firmato proprio nella prefettura di Teramo». Per Ronzoni «queste bare devono parlare alla coscienza di tutti noi, della politica, di chi decide: chiediamo al Governo di affrontare questa emergenza nazionale con provvedimenti chiari». Le misure proposte dalla Uil vanno dall'aumento degli ispettori allo stop ai finanziamenti pubblici per le aziende che non rispettano le norme passando per l'istituzione di una Procura speciale che si occupi solo di questa tematica. Ronzoni ha definito il Governo «disattento su questi temi, ed è per questo che andiamo nelle piazze: questa strage deve finire. Consideriamo questi morti dei veri omicidi».
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