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A 13 anni esce dalla comunità protetta e viene molestata: sotto accusa un 27enne

17 Gennaio 2025

La giovane all’uscita dalla struttura è stata avvicinata da un 27enne che l’ha toccata e baciata. Lei conferma le accuse nell’incidente probatorio: «Quando mi ha stretto gli ho detto subito la mia età»

TERAMO. Lei ha 13 anni e uno di quei contesti familiari per cui i giudici hanno deciso di allontanarla temporaneamente da casa e ospitarla in una comunità. È la circostanza da cui partire per raccontare l’inchiesta in cui un ragazzo di 27 anni è indagato per aver molestato sessualmente la 13enne approfittando delle sue uscite dalla comunità del Teramano.

L’uomo, che lavora in un’attività vicino alla struttura, secondo l’accusa in tre circostanze l’avrebbe avvicinata, baciata e palpeggiata. Con lei che, si legge negli atti giudiziari, più volte gli avrebbe detto: «Ma io ho solo 13 anni». Il giovane è indagato per violenza sessuale con l’aggravante di aver agito su una minore di 14 anni perché il codice, proprio in relazione all’età, definisce il perimetro in cui si è incapace di disporre consapevolmente del proprio corpo. Va detto che l’uomo l’anno scorso in primo grado è stato condannato a 4 anni per violenza sessuale dopo la denuncia di una ragazza maggiorenne (fatti che sarebbero avvenuti dopo una festa) e su questo la difesa (rappresentata dall’avvocato Eugenio Galassi) ha presentato ricorso in appello.

L’inchiesta per i fatti in cui è coinvolta la 13enne (pm titolare del fascicolo Enrica Medori) è scattata dopo la denuncia presentata dagli educatori della comunità in seguito alla segnalazione della mamma della ragazzina, che nel corso di una visita avrebbe percepito un disagio della figlia. La ragazzina ieri mattina è stata sentita nel corso di un incidente probatorio che si è svolto davanti al giudice Lorenzo Prudenzano. Perché in un’inchiesta delicata e complessa, come lo sono tutte quelle che interessano i minori, l’incidente probatorio (ovvero un’audizione protetta con la presenza di psicologi) è un istituto procedurale indispensabile per cristallizzare testimonianze così come stabilito dalla Carta di Noto. Nel corso dell’audizione la ragazzina (rappresentata dall’avvocato Antonio Di Gaspare) ha confermato le accuse ricostruendo fatti e circostanze. Ovvero quelle tre occasioni di incontro. Una in particolare quella in cui il giovane, dopo averla convinta ad appartarsi, l’avrebbe baciata e palpeggiata con lei spaventata a dire: «Io ho solo 13 anni». Lei gli avrebbe chiesto il numero di telefono e si sarebbero scambiati dei messaggi. Fino a quando non è scattata la denuncia presentata ai carabinieri. Con l’uomo che, dopo le indagini, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale. Inizialmente per lui la Procura aveva fatto richiesta di una misura cautelare che non è stata accolta.

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