Delitto Masi, a 20 anni dal massacro di Nereto parla la figlia delle vittime: «Ancora nessuna verità sui miei genitori»

La figlia dell’avvocato Libero e della moglie uccisi a colpi di machete nella villa di famiglia: «Non avevano nulla da nascondere, erano benvoluti da tutti. Meritano che sia fatta chiarezza»
TERAMO. La ragazza di vent’anni fa è diventata una donna che racconta senza cedere all’orrore, senza lanciare invettive, senza usare parole sbagliate. Perché tra il dolore e la rabbia resta uno spazio infinito: quello per trovare un senso e continuare a vivere. E non si può che ripartire da lei, Elvira, in questa storia da incubo che resta l’omicidio dell’avvocato Libero Masi e di sua moglie Emanuela Chelli, massacrati a colpi di machete nella loro villa di Nereto nella notte tra il 1° e il 2 giugno del 2005. Elvira Masi, impegnata nel teatro sociale, e suo fratello Alessandro, architetto in Spagna, hanno trascorso questi anni invocando la verità sulla morte dei genitori e sperando che il moto del tempo non cancellasse quella notte. In quest’Italia di “cold case” a scandire il quotidiano (vedi oggi Garlasco), nel 2024 il caso Masi è stato riaperto con nuove indagini ancora in corso dopo l’archiviazione senza colpevoli decretata nel 2010.
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